Ast Ascoli, sindacati contro: «Reperibilità di servizio negli ospedali, il telefono resterà muto»

«Reperibilità di servizio, il telefono resterà muto». Negli ospedali piceni linea dura dei sindacati
«Reperibilità di servizio, il telefono resterà muto». Negli ospedali piceni linea dura dei sindacati
di Nino Orrea
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Sabato 4 Marzo 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 08:17

ASCOLI - Offensiva delle parti sociali nei confronti della direzione dell’Ast di Ascoli su convenzioni e gestione del personale. I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials hanno scritto alla commissaria straordinaria Nadia Carignani. Invitano la scala gerarchica dell’azienda a non interpellare sui telefoni cellulari privati dei dipendenti la richiesta di reperibilità. Va sottolineato che la reperibilità è prevista solo per il personale impiegato nel dipartimento di emergenza (118, Pronto soccorso e Rianimazione), mentre per tutte le altre unità operative, qualora vi fosse carenza di personale, esso va ricercato tra le unità operative appartenenti allo stesso dipartimento. 

 
Le telefonate


Insomma, per i sindacati, da oggi si cambia registro. «Sono inammissibili – si legge nella lettera alla Carignani - le richieste di rientro in servizio a mezzo telefono senza l’applicazione dell’istituto della reperibilità ovvero senza contemplare un’equipe di reperibili.

Pertanto, con decorrenza 20 marzo nessun dipendente sarà tenuto a rispondere al datore di lavoro (azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno) attraverso il proprio telefono cellulare privato. Tale iniziativa viene intrapresa in quanto l’Ast non ha mai inteso procedere ad una adeguata riorganizzazione dei turni finalizzata a garantire il servizio pubblico, nel rispetto dei diritti del personale dipendente».


Le convenzioni


Nel frattempo è partita da parte dei sindacati una segnalazione alla Corte dei Conti di Ancona in merito a una delibera approvata dalla commissaria straordinaria dell’Ast di Ascoli lo scorso 24 febbraio. Il documento prevede una convenzione tra l’Ast di Ascoli e la Regione Marche per un affidamento a quest’ultima di un progetto relativo alla protezione dati. Spesa prevista dalla convenzione 29.280 euro. Una decisione che non è piaciuta alle parti sociali che ritengono che l’affidamento all’esterno di un incarico possa essere determinato solo se all’interno della struttura non vi sia personale con specifiche competenze. Cosa che i sindacati contestano, perché secondo loro all’interno dell’Ast di Ascoli ci sono figure professionali con alte competenze nell’assolvere a questo progetto.

«Tenuto conto che nel provvedimento – si legge nella segnalazione inviata dai sindacati alla Corte dei Conti - non compare la dichiarazione dell’accertamento dell’assenza di professionalità interne, requisito indispensabile per l’affidamento all’esterno dell’incarico, né risulta sia stato effettuato un interpello interno tra gli enti del servizio sanitario regionale, così come effettuato, per l’identica circostanza, dall’Azienda Sanitaria Territoriale di Fermo, queste rappresentanze sindacali ritengono doveroso segnalare la scelta operata dall’azienda sanitaria territoriale di Ascoli la quale, tra l’altro, si contraddistingue per le carenti risorse finanziarie».

Lo schema di convenzione

Ma le parti sociali non si fermano qui, perché hanno segnalato alla Corte dei Conti anche un altro schema di convenzione, tra l’Ast di Ascoli e l’Asti di Fermo, relativo alla lettura dei vetrini interessati dall’Anatomia patologica. Questa volta l’importo previsto dalla convenzione è di 2.334 euro. «L’Ast di Ascoli con determina del commissario straordinario – si legge in questa seconda segnalazione alla magistratura contabile. Ha approvato lo schema di convenzione indicato in oggetto affidando l’incarico ad un dirigente di altra azienda pubblica, per un compenso complessivo pari a 2.344 euro.. Tenuto conto che nel provvedimento non compare la dichiarazione dell’accertamento dell’assenza di professionalità interne, requisito indispensabile per l’affidamento all’esterno dell’incarico, i sindacati ritengono doveroso segnalare la seconda anomala scelta operata dall’Ast la quale, tra l’altro, si contraddistingue per le carenti risorse finanziarie».
 

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