Ascoli, i sub a caccia alla pistola che ha ucciso l'ex carabiniere, prova dello stub per i due coniugi accusati

Ascoli, i sub a caccia alla pistola che ha ucciso l'ex carabiniere, prova dello stub per i due coniugi accusati
Ascoli, i sub a caccia alla pistola che ha ucciso l'ex carabiniere, prova dello stub per i due coniugi accusati
di Luigi Miozzi
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Martedì 28 Luglio 2020, 03:30

ASCOLI - Si continua a cercare l’arma con cui è stato ucciso Antonio Cianfrone, l’ex carabiniere della stazione di Monsampolo ucciso mentre faceva jogging sulla pista ciclabile di Pagliare la mattina del 3 giugno scorso.

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È stato chiesto nuovamente l’intervento dei sommozzatori della guardia costiera per cercare la pistola di piccolo calibro, probabilmente a tamburo, da cui sono stati esplosi i quattro colpi mortali. L’attenzione degli investigatori è stata rivolta soprattutto ad un serbatoio di grandi dimensioni presente nelle vicinanze del luogo del delitto e utilizzato dal consorzio di Bonifica per accumulare acqua irrigua per innaffiare i campi limitrofi. 
 
I sommozzatori hanno scandagliato tutto il vascone purtroppo senza successo. Della pistola , infatti, non è stata trovata alcuna traccia. Dopo averla cercata nelle radure e nei cespugli ai lati della pista ciclabile anche con l’ausilio dei metal detector e nei canali irrigui presenti in zona, nei giorni scorsi le ricerche si sono concentrate sul serbatoio. Per gli inquirenti, a compiere l’omicidio sono stati Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli, moglie e marito che in sella alla moto avrebbero raggiunto intorno alle 8,45 dello scorso 3 giugno, per poi freddarlo con i colpi dell’arma da fuoco: l’autopsia ha rivelato che sono state quattro le pallottole che hanno colpito a morte Antonio Cianfrone. Per accertare se la coppia avesse sparato, nelle scorse settimane i carabinieri del Ris di Roma hanno sottoposto i due alla prova dello stub. Per lo stesso motivo, gli esperti del Raggruppamento investigazioni scientifiche hanno passato sotto la lente i vestiti e i caschi che sarebbero compatibili con quelli indossati da Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli e che sono stati sequestrati dagli investigatori nell’abitazione della coppia. I sospetti dei carabinieri del nucleo investigativo di Ascoli che stanno svolgendo le indagini sin da subito si sono rivolti nei confronti della coppia. 

Le testimonianze 
A rafforzare le ipotesi investigative ci sarebbero anche le testimonianza di alcune persone che erano presenti sulla pista ciclabile nel momento in cui è stato compiuto l’omicidio e che avrebbero fornito una descrizione abbastanza accurata delle due persone che, in sella ad una motocicletta, dopo aver sparato ad Antonio Cianfrone, è fuggita facendo perdere le tracce. Alcune telecamere degli impianti di sorveglianza presenti nelle vicinanze del luogo del delitto hanno ripreso la moto che sfrecciava a tutta velocità in direzione del centro della frazione di Pagliare. Uno dei sistemi di sicurezza, installato su una abitazione, ha registrato anche l’audio e quindi il rumore del motocicletta. Per questo motivo, i carabinieri, dopo aver posto sotto sequestro le motociclette che erano custodite nel garage della famiglia Spagnulo, hanno provveduto ad effettuare alcuni test per poi provare a sovrapporre le tracce audio e verificarne l’eventuale compatibilità. Lo scorso 9 giugno, moglie e marito sono stati arrestati: Francesca Angiulli è detenuta nella sezione femminile del carcere di Castrogno mentre Giuseppe Spagnulo è rinchiuso nella casa circondariale di Marino del Tronto.