Ascoli, ex carabiniere freddato dai killer: un fotogramma può essere decisivo

Ascoli, ex carabiniere freddato dai killer: un fotogramma può essere decisivo
Ascoli, ex carabiniere freddato dai killer: un fotogramma può essere decisivo
di Luigi Miozzi
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Martedì 9 Giugno 2020, 09:54

ASCOLI - Una pista calda per arrivare a scoprire gli assassini dell’ex vice comandante della caserma dei carabinieri di Monsampolo del Tronto, Antonio Cianfrone. È quella che stanno battendo con insistenza gli inquirenti a cinque giorni dall’agguato che è costato la vita al cinquantunenne freddato con tre colpi di arma da fuoco sulla pista ciclabile di Pagliare.

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Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Ascoli Umberto Monti e svolte dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri, sono rivolte soprattutto a verificare alcuni elementi acquisiti nel corso dell’attività investigativa e che potrebbero contribuire in maniera decisiva a ricostruire sia le fasi dell’omicidio sia il movente che ha armato la mano del killer
Nel frattempo, prosegue l’attenta analisi delle immagini delle telecamere degli impianti di videosorveglianza che hanno ripreso la moto con in sella le due persone che sono state viste allontanarsi dal luogo del delitto subito dopo aver esploso i colpi mortali.
 
Purtroppo, la definizione dei fotogrammi non è altissima e questo rende il compito degli esperti, che si trovano a dover visionare una notevole quantità di immagini, ancor più complesso. Ma una telecamera avrebbe ripreso una moto di colore scuro, presumibilmente nera, che sfreccia lungo la strada facendo poi perdere le proprie tracce. E su quella si stanno concentrando le immagini, Soprattutto si cerca di individuare marca e modello della motocicletta utilizzata dai malviventi per compiere l’agguato. 

Continuano, inoltre, le verifiche sulla motocicletta che venerdì scorso è stata posta sotto sequestro dai carabinieri al termine di una perquisizione che è stata effettuata in una abitazione di Pagliare (padre, madre e figlio di origine pugliese sono stati condotti in casrma e poi rilasciati). Subito dopo il sequestro venne effettuata anche una prova per registrare la traccia audio del rombo del motore della motocicletta per confrontarlo con quella isolata dalla registrazione effettuata dall’impianto di sorveglianza di una abitazione privata che oltre a catturare le immagini hanno anche effettuato l’incisione dell’audio. L’intera famiglia, invece - moglie, marito e figlio - fu poi condotta nella caserma del comando provinciale di Ascoli e trattenuta per accertamento fino a notte inoltrata, quando poi fu riaccompagnata a casa. Un altro filone investigativo è quello volto a ricostruire il profilo della vittima e i suoi interessi. Per questo motivo, i carabinieri hanno provveduto a verificare la situazione patrimoniale e finanziaria di Antonio Cianfrone che, dopo essere stato allontanato dall’Arma a seguito dell’inchiesta per concussione in cui era rimasto coinvolto, negli ultimi tempi era impegnato in una attività di import ed export. 

Dall’analisi dei movimenti e dalle visure immobiliari, però, non sarebbero emersi particolari elementi tali da avere rilevanza ai fini dell’inchiesta. A distanza di quasi una settimana, la Procura della Repubblica non ha ancora affidato l’incarico per effettuare l’autopsia sulla salma di Antonio Cianfrone che subito dopo l’omicidio è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale di Ascoli a disposizione dell’autorità giudiziaria. La nomina del medico legale potrebbe avvenire nella giornata di oggi. 

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