Dopo 141 anni di attività, la ferramenta Pespani deve arrendersi. La polemica: «Per noi solo parole»

La famiglia Pespani ha deciso di chiudere la ferramenta in centro ad Ascoli
La famiglia Pespani ha deciso di chiudere la ferramenta in centro ad Ascoli
di Luigi Miozzi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Marzo 2021, 06:55

ASCOLI - Un altro pezzo di storia di Ascoli che se ne va. Un punto di riferimento per la città, molto più che un fornito negozio in grado di soddisfare le richieste di artigiani, hobbisti o cittadini.

Dopo 141 anni chiude per sempre i battenti la Ferramenta Pespani: ad annunciarlo, con un lungo e accorato post sulla pagina Facebook dell’attività, sono stati Maria Teresa Pespani che aveva raccolto il testimone dal padre Alvaro, insieme il marito Lucio Mariani, nella conduzione del negozio.


L’andirivieni
Da qualche settimana, chi passava per via Niccolò IV aveva notato movimento all’interno del locale tale da lasciar presagire una possibile chiusura. Fino a ieri pomeriggio, quando è arrivata l’ufficialità. «Mormora la gente mormora… - si legge nel post pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri -. Allora eccoci qui a salutarvi dopo 141 anni insieme, nel cuore della città, al servizio della città, con onestà, competenza, dedizione». Una lunga storia che si intreccia inevitabilmente con quella della città e con i cambiamenti che nel corso degli anni si sono succeduti negli usi e nelle consuetudini degli ascolani. 

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«Si sono succeduti lungo tre secoli, Guerrino Pespani, Aroldo Pespani, Alvaro Pespani e io Maria Teresa Pespani con mio marito Lucio Mariani.

Dietro al lungo bancone di legno, con il sorriso, la gentilezza, la competenza, l’ironia e tanta, tanta, tanta pazienza! - scrive Maria Teresa Pespani -. Abbiamo visto nel tempo cambiare le abitudini, abbiamo deciso di restare in centro cercando di mantenere l’originalità e la qualità dell’assortimento e della minuteria. Da diversi anni la nostra ferramenta ha svolto più un servizio sociale che commerciale, un ritrovo tra amici, per ridere, scherzare, calcio, “verneccchie”… Il non essere più tutto questo sarà dura per alcuni, ma anche per noi. Abbiamo cercato di resistere alla crisi economica, al terremoto, allo svuotamento del centro, al Covid. - continua - Abbiamo progettato un diverso utilizzo di questo spazio bello di via Niccolò IV, ma abbiamo ricevuto tante belle parole senza che fossero seguite dalla concretezza. Abbiamo vissuto momenti durissimi, ceduto allo sconforto, ma abbiamo avuto anche degli angeli che ci hanno aiutato e ai quali saremo eternamente grati». «Con struggente nostalgia ed emozione - conclude Maria Teresa Pespani -, vogliamo dire grazie a tutte e tutti i nostri affezionati clienti che ci hanno dato tante soddisfazioni e forza».

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