Numero di abitanti: la Riviera sorpassa il comune capoluogo. San Benedetto diventa la città più popolata della provincia picena

Numero di abitanti: la Riviera sorpassa il comune capoluogo. San Benedetto diventa la città più popolata della provincia picena
Numero di abitanti: la Riviera sorpassa il comune capoluogo. ​San Benedetto diventa la città più popolata della provincia picena
di Filippo Ferretti
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Lunedì 28 Settembre 2020, 03:35

ASCOLI  - Il capoluogo perde il primato del numero di abitanti nella provincia. Come era prevedibile è San Benedetto del Tronto ad aver superato per numero di residenti Ascoli, conquistando così lo scettro della città più popolata del Piceno.

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Si è trattato di un sorpasso annunciato, che ha accompagnato la perdita costante negli anni della popolazione delle Cento Torri, a beneficio anche della città costiera che, invece, negli ultimi decenni ha accolto sempre più residenti, provenienti anche da fuori dei confini provinciali e regionali.

Si è trattato di un sorpasso recentissimo, avvenuto all’inizio della bella stagione, prima dei conteggi legati alle presenze turistiche. Già alla fine del 2019 la differenza era sembrata minima, così come era stato evidenziato dai rispettivi servizi anagrafici, con Ascoli che conteggiava solo 381 abitanti in più rispetto a San Benedetto. I dati ora parlano di un ribaltone che ha portato San Benedetto a 47.469 abitanti, mentre Ascoli si è fermata a 47.334. Un risultato che ha radici lontane, a seguito di un spopolamento progressivo nelle Cento Torri iniziato negli anni Settanta. 

Una fuga non solo verso la la Riviera delle Palme ma anche di altre località vicine, come Castel di Lama, Folignano, le frazioni di Mozzano, Poggio di Bretta. Un sorpasso che ha del sorprendente se si pensa che agli inizi degli anni ’60 la popolazione della città costiera era pari a 32 mila unità, mentre gli ascolani risultavano essere 51mila. Un divario che allora sembrava davvero impossibile da colmare. Dicevamo che l’esodo dalle Cento Torri è stato costante nel corso dei decenni: erano 54.298 nel 1981 per diventare 53.591 nel 1991 e 51.357 nel 2001. Più drastico nel 2016, quando i residenti , secondo l’ufficio anagrafe, sono diminuiti sino a toccare le 49.203 unità. Da allora, è stata rilevata una perdita più veloce, con una media di circa 500 abitanti in meno per ogni anno dopo il terribile terremoto dell’agosto 2016.
Le contromosse
Di fronte ad un tale pericolo legato allo spopolamento, il sindaco Marco Fioravanti ha approvato una misura tesa ad attrarre nuovi abitanti sotto le cento torri. Si tratta dell’esenzione della tassa sui rifiuti. «Non si pagare la Tari per tre anni. Vorremmo che in tanti tornino a vivere ad Ascoli, per loro è prevista l’ esenzione della Tari fino al 31 dicembre 2022 » ha detto il primo cittadino, certo che dopo lo sciame tellurico e l’emergenza Covid, sia necessario ripopolare la città. 

Ma c’è chi pensa che le ragioni della fuga siano da ricercare altrove. Infatti, il declino abitativo di Ascoli secondo il sociologo Nello Giordani ha avvio decenni orsono, con l’uscita della Casmez e l’inizio di una perdita importante del lavoro collettivo. Una situazione che ha portato, oltre ad una netta flessione dell’economia, ad un conseguente crollo demografico e la scelta di tante coppie di spostarsi in zone limitrofe. 

«Ora a San Benedetto ci sono tanti ascolani, perché il terremoto li ha costretti a una residenza forzata fuori da una città a causa delle case inagibili» ha spiegato Roberto Palumbo, per anni dirigente dei servizi anagrafici dell’Arengo e curatore dell’annuario statistico. «L’entroterra è gestita male e da sempre è difficile da raggiungere» ha aggiunto la consulente di parità picena Paola Petrucci, certa che con la perdita del senso della comunità a rimetterci siano i comuni meno visitati.

A trasferirsi in Riviera sono stati anche molti ascolani, scontratisi nel tempo con una realtà commerciale difficile. «Negli anni il mercato è cambiato e a San Benedetto ho trovato una situazione commerciale più favorevole » rivela Albina Carpani, oggi titolare soddisfatta di una boutique di accessori in centro a San Benedetto ma con il suo cuore rimasta alla città in cui è nata e cresciuta. 

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