Nomine bloccate all’Ast, si rischia la paralisi negli ospedali. I sindacati annunciano una manifestazione

Un sit-in dei sindacati davanti all'ospedale Mazzoni
Un sit-in dei sindacati davanti all'ospedale Mazzoni
di Nino Orrea
4 Minuti di Lettura
Sabato 11 Febbraio 2023, 02:45

ASCOLI - All’azienda sanitaria territoriale di Ascoli la Rsu e i sindacati hanno deciso di dissotterrare l’ascia di guerra e di andare allo scontro frontale con il commissario Carignani. La decisione è arrivata nel pomeriggio di ieri al termine della riunione convocata tra le parti sociali per fare il punto sulla situazione della sanità del territorio.

Si comincerà il 15 febbraio con un’assemblea-presidio dalle 12 alle 13,30 sotto la palazzina che ospita il commissario straordinario dell’Ast di Ascoli, Vania Carignani.

Una scelta non casuale e che fa ben capire a che livello di scontro sia giunta la vertenza dei sindacati nell’Ast di Ascoli. A seguire ci saranno altre manifestazioni definite «plateali» e nel frattempo la Rsu chiederà l’immediata assemblea della conferenza dei sindaci, perché i primi cittadini del Piceno possano rendersi conto dello stato in cui versa la sanità nel nostro territorio. Ma quello che fa più preoccupare, per lo stato di salute della sanità nell’Ast di Ascoli, è la decisione presa dalle parti sociali, sempre nella riunione di ieri, di convocare a stretto giro di posta un’assemblea dei 27 coordinatori sanitari (ex caposala) facenti funzione, per chiarire se esistono i presupposti di carattere normativo e contrattuale, perché queste figure possono svolgere questo tipo di mansione. 

E, poiché, aggiungiamo noi, il contratto nazionale di lavoro non prevede la figura del coordinatore sanitario facente funzione, la conclusione è che queste persone potrebbero decidere di non continuare nei loro compiti, mettendo, praticamente, in ginocchio la sanità picena.

Una eventualità che tutti tendono a scongiurare, perché un passo indietro di queste figure professionali significherebbe la chiusura di interi reparti e degli ambulatori dei due ospedali della provincia, il Mazzoni di Ascoli e il Madonna del Soccorso di San Benedetto. C’è da ricordare, poi, a testimonianza dello scontro tra le parti sociali e la direzione dell’Ast di Ascoli, la nota con la quale i sindacati hanno spiegato i motivi per cui hanno abbandonato la riunione dell’8 febbraio, accusando apertamente il commissario straordinario di «atteggiamento dilatorio proteso solo a rinviare le problematiche, per cui, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil Fials, Ugl Salute, unitamente alla quasi totalità dei componenti della Rsu , hanno abbandonato la riunione riservandosi di intraprendere le conseguenti dure iniziative finalizzate a tutelare gli interessi generali ed individuali di tutto il personale dell’azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno».

Insomma, una presa di posizione durissima che non deve essere andato giù a Vania Carignani, commissario dell’Ast di Ascoli, che ha risposto con toni altrettanto duri. «Con riferimento alla nota delle organizzazioni sindacali – scrive la Carignani - il commissario rappresenta che l’incontro prevedeva la discussione di argomenti sollecitati dalle stesse organizzazioni e richiesti per la discussione al commissario sia con note dirette o a mezzo stampa. Nel corso della esposizione delle questioni e delle comunicazioni conseguenti che il commissario stava fornendo, le scriventi organizzazioni sindacali hanno deciso di abbandonare volontariamente l’incontro. Poiché gli argomenti in discussione non avevano nessuna caratteristica di confronto o contrattazione, ma consistevano in doverose comunicazioni ed informazioni che il commissario stava fornendo alle delegazioni trattanti, l’incontro è proseguito con le organizzazioni sindacali e i componenti della Rsu rimanenti fino ad ultimare la disamina di tutti i punti all’ordine del Giorno».

Carignani sottolinea come la sua volontà è sempre stata finalizzata alla costruzione di corrette relazioni, di un dialogo costruttivo e trasparente improntato alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi e del rispetto dovuto agli organismi rappresentativi dei lavoratori e della parte datoriale con la piena consapevolezza della necessità di discutere, affrontare e condividere con questi le numerose problematiche dell’Ast. Nel frattempo la guerra continua.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA