Niente ricoveri alla Rsa, il personale è in malattia. Il rebus della gestione dei posti-letto, arriva il facilitatore

L'ospedale Mazzoni
L'ospedale Mazzoni
di Luigi Miozzi
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Sabato 28 Novembre 2020, 10:13

ASCOLI  - Emergenza Covid, gli ospedali sono sotto pressione e i posti letto ad Ascoli e San Benedetto non bastano più. Ma se per quanto riguarda la terapia intensiva, più dei 12 al Madonna del Soccorso e 1 al Mazzoni non è possibile fare, per quelli non intensivi la direzione dell’Area vasta 5 sta cercando di attivare nuove soluzioni.

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È questo il caso della Rsa di Ripatransone che è stata ricovertita in struttura Covid dove sono a disposizione dieci posti letto. Tutto sembrava essere pronto per iniziare quando una decina di operatori sanitari, tra infermieri e Oss, si sono messi in malattia.

Un contrattempo che ha spiazzato l’Av 5 dopo che nelle scorse settimane era stato portato svolto tutto il lavoro di reclutamento del personale da affiancare a quello già in forza nella struttura sanitaria e aver provveduto alla formazione necessaria del nuovo personale. Per poter essere operativa e poter assistere i malati Covid, la Rsa di Ripratransone ha bisogno di almeno dodici persone tra infermieri e operatori socio sanitari in grado di coprire i turni di lavoro e garantire l’assistenza. Si è trattata di una vera e propria doccia fredda per la direzione dell’Area vasta che contava di poter utilizzare i 20 posti letto e alleggerire la pressione sulle due strutture ospedaliere. Invece, bisognerà attendere ancora qualche giorno, ovvero il tempo necessario per completare le procedure di assunzione del personale già messe in atto dalla Regione Marche.

Nel frattempo, per ottimizzare al meglio i ricoveri nelle due strutture sanitarie, la direzione dell’Av 5 ha nominato due medici dando loro le mansioni di facilitatori al fine di ottimizzare la gestione dei posti letto. Si tratta della dottoressa Tiziana Principi, direttore del dipartimento Emergenze dell’Area vasta e della dottoressa Maria Virginia Boni, responsabile di medicina vascolare al Mazzoni. A loro spetterà il delicato compito di governare il flusso dei ricoveri all’ospedale Mazzoni in un momento di sovraffollamento e di individuare la disponibilità dei posti letto, per i pazienti Covid e non, su tutta l’Area vasta decidendo anche sulle dimissioni e predisponendo i trasferimenti nelle strutture. Intanto, proprio al Mazzoni, si è provveduto alla sanificazione dell’ambulatorio di Urologia dopo che erano stati registrati alcuni casi di positività. Nei giorni scorsi si era recato in ospedale un uomo per sottoporsi ad una visita e si era scoperto che era positivo al Coronavirus contagiando il medico e due infermiere che prestavano servizio presso l’ambulatorio.

A quel punto, inevitabilmente, è scattato il protocollo sanitario e con esso le operazioni di sanificazione degli ambienti.

I dati forniti dal Servizio sanità della Regione Marche e riferite alle ultime ventiquattr’ore dimostrano che il numero dei contagi è ancora in crescita sebbene la curva abbia subito un rallentamento. Nella sola provincia di Ascoli i nuovi casi diagnosticati sono stati 72. Al momento il numero totale di positivi nel Piceno sono circa 2.600 dei quali 1.200 solo sul territorio comunale di Ascoli. Preoccupa, invece, la situzione della terapia intensiva dove al momento non ci sono posti disponibili mentre il numero totale dei ricoverati nei due ospedali sono 96: 13 in terapia intensiva; 15 in semi intensiva; 65 nei reparti non intensivi destinati ai pazienti Covid; 3 al pronto soccorso di Ascoli. Due, invece, sono i decessi registrati: si tratta di due uomini, uno di 89 anni residente a Cupramarittima e l’altro di 86 anni di Offida, che si trovavano entrambi ricoverati all’ospedale di San Benedetto.

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