Ascoli, il Natale amaro di via Po: gli sfollati senza casa aspettano ancora un'alternativa

Ascoli, il Natale amaro di via Po: gli sfollati senza casa aspettano ancora un'alternativa
Ascoli, il Natale amaro di via Po: gli sfollati senza casa aspettano ancora un'alternativa
2 Minuti di Lettura
Martedì 17 Dicembre 2019, 10:15

ASCOLI - Un Natale tra color che son sospesi. Con un grosso interrogativo sotto l’albero per quelle famiglie che già nella prima parte del 2018 avevano dovuto abbandonare, per inagibilità, le loro case in via Po affacciate sul torrente Chiaro. Una lunga storia che il terremoto ha fortemente complicato, in una zona già a rischio per le possibili frane, e che ora non trova un lieto fine, una risposta certa, concreta, sul futuro di quelle persone costrette a lasciare quelle abitazioni acquistate con anni di sacrifici e lavoro ed ora inutilizzabili. Dopo le ordinanze di inagibilità e altri passaggi tecnici tra cui la relazione del geologo incaricato dall’Arengo che ribadiva il rischio di restare ad abitare in quella zona, presentata proprio un anno fa, si attende ancora di capire se questa gente potrà beneficiare dei contributi per il sisma per ricostruire altrove, delocalizzando, la casa per il futuro. Anche perché l’alternativa sarebbe sistemare quelle case lì, dove il rischio dissesto resta un incubo costante, sempre presente. 

LEGGI ANCHE:
Ascoli, l'onda lunga del maltempo: parete a rischio, chiusa via Ariosto

Maxi-frana sulla provinciale: si stacca un masso da oltre 90 metri cubi


Ma, a quanto pare, ancora una volta Babbo Natale passerà senza lasciare l’atteso regalo: lo sblocco della procedura. 
Uno scenario, quello di via Po, che lascia intendere chiaramente come sarebbe assurdo oltreché non percorribile il percorso di andare a risistemare, con i relativi contributi post terremoto, quelle case che si trovano in un’area chiaramente a rischio. E che, quindi, resterebbero a loro volta a rischio. Ed ecco che l’alternativa, per la quale si attende una risposta ufficiale, sarebbe inevitabilmente quella di una delocalizzazione di quelle famiglie, con la ricostruzione di nuove case in altre zone della città. Su questo punto, però, servirà un pronunciamento formale, nero su bianco. Considerando che nel frattempo, nello scorso mese di ottobre, il tecnico incaricato dai proprietari di quelle case in via Po ha presentato, come richiesto, una relazione asseverata sullo stato dei fatti. Certo è che senza una decisione in merito, oltre al danno potrebbe arrivare anche la beffa, per queste famiglie, di restare senza la loro casa e senza una soluzione alternativa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA