Autopsia sul corpo di Mirko Natalini
La morte del tifoso diventa un giallo

Mirko Natalini
Mirko Natalini
2 Minuti di Lettura
Sabato 3 Novembre 2018, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 15:59
ASCOLI - Sarà il risultato dell’autopsia, effettuata ieri pomeriggio all’ospedale Mazzoni dal dottor Francesco Brandimarti, incaricato dal sostituto procuratore della Repubblica, Cinzia Piccioni, a chiarire quale sia stata la causa che ha determinato la morte del quarantunenne ascolano Mirko Natalini avvenuta quattro giorni fa nel reparto di rianimazione del nosocomio ascolano. «Sono state riscontrate – ha precisato l’avvocato della famiglia, Felice Franchi – alcune contraddizioni nel referto redatto dai medici dell’ospedale di Munster, ospedale tedesco della città che si trova nella Renania Settentrionale, dove Mirko è stato sottoposto ad intervento chirurgico al capo il 28 agosto scorso. Subito dopo la sua morte il responsabile del reparto di rianimazione, come era suo dovere, ha inviato alla Procura della Repubblica la cartella clinica che ha aperto l’inchiesta».

Mirko Natalini, nello scorso mese di maggio, dopo aver raccolto una richiesta di lavoro, è andato a lavorare in una gelateria della città tedesca che conta oltre 300 mila abitanti. Dopo qualche settimana resta vittima di un banale incidente cadendo dalle scale. Al pronto soccorso viene suturato con dieci punti alla fronte, ferita che non gli impedisce di riprendere immediatamente il lavoro. Il 28 agosto, mentre stava rientrando nell’ostello dove alloggiava, all’improvviso viene colto da malore e cade a terra. Prontamente soccorso da alcune persone con l’ambulanza è condotto all’ospedale “San Raffaele”. I medici ben presto prendono coscienza della gravità del caso per cui decidono che venga trasferito all’ospedale universitario “Uniclinic”. Una volta valutate le sue condizioni, alle tre di notte i medici decidono di sottoporlo ad intervento chirurgico alla testa per tamponare un’emorragia cerebrale che si era diffusa. L’ospedale tedesco, nelle prime ore del pomeriggio dello stesso giorno, provvede ad avvertire i genitori che partono immediatamente per Munster. Trovano il figlio in coma. Inizia la lunga attesa nella speranza che il quarantunenne riprenda conoscenza. Il 15 ottobre Mirko compie gli anni ma sia per lui che i suoi familiari non c’è festa. A questo punto i genitori chiedono che, non appena si saranno stabilizzate le condizioni, il quarantaduenne venga trasferito nell’ospedale di Ascoli.
Trasferimento che avviene in eliambulanza il 7 ottobre. Da qual giorno Mirko Natalini viene ricoverato nel reparto di rianimazione del Mazzoni dove cessa di vivere alle 5 del 31 ottobre. L’ospedale ascolano richiede a quello di Munster la cartella clinica del paziente dove è riportato che l’emorragia è conseguente ad un trauma, versione decisamente diversa da quella precedente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA