ASCOLI- Le scritte erano state cancellate non molto tempo fa dagli “Angeli del Bello”, il gruppo di volontari che da alcuni anni si muove instancabilmente in città per ripulire, ripristinare, restaurare edifici e lavori architettonici deturpati dalle bombolette spray ad opera di scatenati e impuniti imbrattatori.
I vandali
Vandali che da anni ormai si muovono in città non risparmiando nulla.
Le corse
Un luogo dove frequentemente avvengono anche corse forsennate in auto e moto, su strade in cui transitano bambini ed anziani. Nelle ultime ore, successivamente alle numerose lamentele, è arrivata la proposta di poter intervenire in merito da parte di una importante realtà cittadina, ansiosa di mettere la parola fine all’imbarbarimento continuo del quartiere e di poter tutelare in particolare l’opera principale, creata dallo scultore ascolano Antonio Mancini, da quasi 70 anni volta a dominare dalla collina del Sacro Cuore e il capoluogo piceno. Nell’ambito del progetto“Adottiamo un Monumento”, promosso dall’Arengo, nelle ultime ore è arrivata l’esigenza di intervenire dalla locale Federazione Maestri del Lavoro d’Italia, che in passato si era già mossa con successo nell’istituire qualcosa di analogo a livello nazionale.
L’adozione
Il Consolato di Ascoli e Fermo della Federazione “Maestri del Lavoro”si è reso disponibile al più presto ad accudire la zona del Crocifisso del Sacro Cuore. L’obiettivo è quello di poter realizzare interventi futuri che possano preservare anche le statue della Via Crucis, sempre realizzate dal Mancini e la scalinata, oltre che puntare alla pulizia di bottiglie, siringhe e scatole anticoncezionali, sempre abbandonate nel verde circostante. Una sistemazione che andrebbe a proteggere anche la preziosa iscrizione in travertino – “Tibi Servator Divine Honos et Glori”- mancante di diverse lettere da moltissimi anni. La statua , dell’altezza di 12 metri e su basamento concepito dall’architetto Vincenzo Pilotti, fu inaugurata nel maggio del 1954 e fu realizzata come testimonianza volta a sciogliere il voto religioso che i cittadini avevano rivolto a Gesù affinchè durante la seconda guerra mondiale Ascoli fosse preservata da danni e distruzioni.