Ascoli, due idee per rilanciare il Piceno
dall'incontro al Mise sulla crisi

Ascoli, due idee per rilanciare il Piceno dall'incontro al Mise sulla crisi
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Mercoledì 3 Giugno 2015, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 10:11
ASCOLI - Due percorsi davanti, entrambi con lo scopo di risollevare il Piceno, territorio morso da una crisi industriale che sembra senza fine. Il primo è il riconoscimento della provincia quale area industriale a crisi complessa, il secondo è la definizione di un accordo di programma che possa dare respiro in tempi più brevi. Perché sta proprio qui la differenza tra le due possibilità: la tempistica. La variabile tempo in un contesto così drammatico non è di poco conto; agire immediatamente significa evitare nuovi cadaveri passare lungo il fiume della crisi. Di questo si è discusso ieri, nell'ennesimo incontro svoltosi al Ministero dello Sviluppo Economico, promosso dal ministro Federica Guidi all'indomani della presa d'atto della chiusura dello stabilimento Prysmian di Ascoli. Il sacrificio dei 113 operai della fabbrica di Castagneti non sarà vano se, a questi incontri interlocutori e di confronto, prima o poi, seguiranno i fatti. Purtroppo quello di ieri è stato un vertice amputato sul nascere dall'assenza prevedibile della Regione Marche che, a solo tre giorni dalle elezioni, non ha ancora il suo organo esecutivo in grado di poterla rappresentare nelle sedi istituzionali. Quindi il tutto sarà rinviato a quando il nuovo governatore Luca Ceriscioli, avrà composto la sua squadra. Tuttavia non è stato un incontro vano. Archiviata la vertenza Prysmian ci si è concentrati solo sulle strategie di rilancio del territorio e non è poco perché, una strategia vincente potrebbe significare nuove possibilità di impiego per gli operai Prysmian (almeno per quelli che decideranno di restare nel Piceno e rifiuteranno il re-impiego in altri stabilimenti del Gruppo) ma anche per almeno una parte dei 30.000 iscritti ai centri per l'impiego di Ascoli e San Benedetto.

Accordo di programma o riconoscimento del Piceno quale area industriale a crisi complessa, sono provvedimenti che abbracciano l'intero territorio provinciale, entrambi significano risorse. Ma mentre nell'accordo di programma queste sono subordinate alla bontà del progetto, nel caso del riconoscimento di area industriale a crisi complessa sono già allocate. Il problema, come detto, riguarda i tempi: l'accordo di programma prevede una procedura più snella che potrebbe completarsi in circa un paio di mesi, dispiegando i benefici effetti in tempi brevi. Diversamente, per l'altra ipotesi l'iter completo potrebbe superare l'anno, forse due, per dare risultati.

Al Ministro per lo Sviluppo Economico sono intervenuti oltre al dottor Giampietro Castano, responsabile dell'unità di crisi, e allo staff responsabile della programmazione negoziata presso il Ministero, il sindaco di Ascoli Guido Castelli, il Presidente della Provincia Paolo D'Erasmo e una rappresentanza di Confindustria Ascoli guidata dal presidente Simone Mariani. Dunque il tavolo verrà riconv

ocato non appena sarà pronta la squadra regionale che il nuovo presidente sceglierà nei prossimi giorni.
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