Ascoli, minacce e insulti omofobi che finirono anche in tv, archiviazione per il barista

Il tribunale di Ascoli
Il tribunale di Ascoli
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Domenica 20 Ottobre 2019, 05:20
ASCOLI - Aveva denunciato il titolare del bar sostenendo di essere stato minacciato e cacciato dal locale in quanto omosessuale. Per questo motivo, l’ascolano Raniero Bertoni era anche stato invitato in alcune trasmissioni sulle reti nazionali per raccontare la sua storia e per qualche giorno era stato al centro delle cronache locali.

A distanza di qualche mese, quella denuncia è stata archiviata su proposta della procuratore della Repubblica Umberto Monti che ha ritenuto di non dover procedere nei confronti del barista in quanto nel suo comportamento non era ravvisabile nessun reato. Può tirare un sospiro di sollievo, invece, Stefano Procaccioli, titolare del Bar Caldaie, che sin da subito aveva sostenuto di essere stato provocato da Bertoni ed ora ha visto riconosciute le sue ragioni anche da parte della magistratura.
Nella richiesta di archiviazione proposta dal Pm al gip è stata ricostruita la vicenda così come è emersa a seguito delle indagini svolte dalla squadra mobile di Ascoli e dalle testimonianze dio alcuni clienti del bar che erano presenti quel giorni e avevano assistito alla scena. Fondamentali si sono rivelati anche i filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza presenti all’interno del locale e che hanno consentito di ricostruire le varie fasi dell’accaduto e che di fatto hanno confortato la versione rilasciata dallo stesso Procaccioli agli inquirenti. Sulla vicenda si mise in moto il circo mediatico tanto che lo stesso Bertoni venne invitato a partecipare ad una delle trasmissioni condotte da Barbara D’Urso su Canale5 dove l’ascolano raccontò la sua verità. Dall’altra parte, però, Procaccioli, accusato di minacce, sostenne che la verità era stata distorta e di essere stato provocato.
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