ASCOLI - Gli 11 milioni di euro per la strada Mezzina sfumati nel nulla portano il presidente della Provincia, Sergio Loggi, ad accertare responsabilità e procedere con ogni azione a tutela dell’ente. Dopo il duro colpo del consistente finanziamento attraverso il Fondo di sviluppo e coesione definitivamente perso - necessario per procedere con il quarto stralcio della strada intervalliva picena che da decenni è sotto i riflettori - il numero uno di Palazzo San Filippo ha deciso di chiarire la propria posizione e la strada che ora si intende perseguire per attribuire le colpe di quanto successo. Cercando anche di andare a individuare altre risorse per non abbandonare l’ipotesi di realizzare l’intervento programmato. E lo ha fatto con una comunicazione ufficiale, integralmente verbalizzata, nell’ultima seduta del consiglio provinciale. Parole nette, chiare. E impregnate di amarezza e indignazione per quanto avvenuto. Con l’annunciata intenzione di prendere provvedimenti nei confronti di chi avrebbe sbagliato.
«Solo poco tempo fa – ha sottolineato Loggi nella sua comunicazione in consiglio provinciale - nella fase di redazione del bilancio di previsione 2023, ho potuto constatare il mancato inserimento dell’opera e quindi mi sono attivato per le verifiche del caso, venendo a conoscenza del definanziamento dei Fondi di sviluppo e coesione di circa 11 milioni di euro, relativamente al quarto stralcio della strada Mezzina.
La ricerca del responsabile
Facendo seguito alle premesse, il presidente della Provincia ha assunto poi un impegno a procedere con provvedimenti ben precisi. «Considerata l’importanza strategica del quarto stralcio della Mezzina per la viabilità del territorio – ha evidenziato Loggi - mi impegno a individuare attraverso atti formali, in seno alla dichiarazione di voto, eventuali responsabilità in merito alla perdita del finanziamento del Fondo di sviluppo e coesione di circa 11 milioni per la realizzazione del quarto stralcio» della strada in questione. Una scelta che il presidente intende concretizzare adottando «conseguenti provvedimenti sia di carattere disciplinare che amministrativo» e individuando «le soluzioni utili al reperimento di nuove risorse» volte a realizzare l’intervento. Al tempo stesso, il numero uno di Palazzo San Filippo si è impegnato a «esplicitare, unitamente al segretario generale e in maniera contestuale, i provvedimenti urgenti da assumere per salvaguardare l’ente e l’organo di indirizzo politico da eventuali responsabilità amministrative ed economiche, ponendo in essere tutti gli atti formali presso gli organi di controllo competenti».
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