Niente mascherina obbligatoria nel carcere di Marino del Tronto dove è in atto un focolaio: il decreto non prevede la misura nelle strutture penitenziarie

Niente mascherina obbligatoria nel carcere di Marino del Tronto dove è in atto un focolaio: il decreto non prevede la misura nelle strutture penitenziarie
Niente mascherina obbligatoria nel carcere di Marino del Tronto dove è in atto un focolaio: il decreto non prevede la misura nelle strutture penitenziarie
di Luigi Miozzi
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Martedì 28 Dicembre 2021, 05:20

ASCOLI  - Nel carcere di Marino del Tronto è in atto un pericolosissimo focolaio Covid-19 che ha colpito sia appartenenti al corpo di polizia penitenziaria che detenuti. Eppure nell’ultimo non c’è nessun accenno alla sicurezza nelle carceri.

«In questo delicatissimo momento il personale di polizia penitenziaria è totalmente allo sbaraglio poiché non solo privo di idonei dispositivi di protezione ma allo stesso tempo senza linee guida necessarie ad affrontare ogni singolo turno di servizio nelle zone rosse» denunciano i sindacati che si sono rivolti anche al prefetto.

I sindacati segnalano la disorganizzazione si evince anche dalla mancanza di avvisi e circolari che dovrebbero delucidare sui comportamenti da assumere. «Non vi sono luoghi per la vestizione e svestizione dei camici protettivi, non vi sono nemmeno indicazioni per le procedure di vestizione e svestizione degli stessi, non vi sono siti definiti per il deposito dei “rifiuti speciali” che dovrebbero essere chiari per ogni postazione di servizio allo scopo di limitare la contaminazione biologica, non vi è un sufficiente screening del personale di polizia penitenziaria nonostante il costante contatto con ristretti positivi accertati, non vi sono in senso generale tabelle di consegna che doverosamente dovrebbero regolamentare il servizio in questo delicatissimo periodo di pandemia».

Inoltre è bene ricordare che nonostante la situazione nella quale versa il carcere di Ascoli lo stesso risulta ancora senza il comandante poiché quest’ultimo risulta essere ancora impiegato in missione presso la Casa Circondariale di Foggia.

I sindacati, pertanto, chiedono un solerte e risolutivo intervento del Provveditorato per le regioni Emilia Romagna e Marche e si rappresenta tuttavia che si da mandato all’avvocato in indirizzo per l’avvio delle azioni legali».


«Inizialmente pensavamo a una dimenticanza ma dopo aver constatato direttamente dal testo pubblicato in Gazzetta ufficiale che il decreto festività non considera affatto le carceri, restiamo sgomenti ed esprimiamo viva preoccupazione» dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria


«A fronte del dilagare, complice verosimilmente anche la variante Omicron, dei contagi da Covid-19 nel Paese e, come sempre accade, della consequenziale crescita sostenuta dei casi di positività nelle carceri, luogo chiuso per definizione, ma pure sovraffollato e nel quale gli assembramenti sono istituzionalizzati, il decreto festività non se ne occupa affatto; niente green pass per utenza e visitatori, niente mascherine FFP2 obbligatorie; insomma, niente di niente. Tutto ciò è inaccettabile – conclude De Fazio –, la polizia penitenziaria non può essere considerata carne da macello. Qualcuno ci dovrebbe spiegare perché si impongono le mascherine FFP2 obbligatorie ma non nelle carceri».

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