Il commissario per il terremoto Legnini apre i cordoni della borsa: pioggia di milioni per le chiese

Ascoli, il commissario per il terremoto Legnini apre i cordoni della borsa: pioggia di milioni per le chiese
Ascoli, il commissario per il terremoto Legnini apre i cordoni della borsa: pioggia di milioni per le chiese
di Chiara Morini
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Venerdì 25 Settembre 2020, 09:53

ASCOLI - Il commissario per il terremoto Giovanni Legnini ha deciso: sono sbloccati i fondi per la ricostruzione delle chiese e anche rimodulati. Questo in seguito all’ordinanza 105 con la quale è stato eliminato il tetto di spesa precedentemente previsto in 600mila euro per singolo intervento. “Semplificazione della ricostruzione degli edifici di culto”, questo il titolo, è arrivata il 17 settembre e registrata il 21.



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Con tale atto Legnini semplifica le procedure e apporta molte novità in vista della ricostruzione delle chiese ed edifici di culto. Operazione, questa, che ha determinato la rimodulazione dell’elenco degli edifici nei centri abitati più colpiti dal sisma. Con la nuova ordinanza, che arriva dopo la conversione in legge del decreto sulla semplificazione in materia di contratti pubblici di una decina di giorni fa, si vuole favorire la continuità del culto e la riapertura delle chiese, considerate fulcro delle comunità, soprattutto quelle piccole. 
 

Sono 93 gli interventi che saranno effettuati nelle chiese della Provincia di Ascoli, con contributi assegnati a tre Diocesi differenti e, in due casi, inseriti nel Fondo edifici di culto. Questo, un ente dello Stato italiano con personalità giuridica e amministrato dal Ministero dell’Interno, ha ricevuto, per la provincia, 2.090.000 euro. Di questi 340mila per la chiesa della Ss. Annunziata ad Ascoli, e 1.750.000 alla chiesa di San Filippo a Ripatransone. Gli interventi più consistenti sono quelli per la Diocesi di Ascoli. Tra i Comuni con più interventi c’è Arquata, con 6.570.000 euro per 10 edifici di culto. Le somme maggiori vanno alle chiese della Ss Annunziata (1.500.000) e di San Rocco (1.200.000). Al capoluogo vanno 5.160.000 euro per 15 edifici di culto di competenza della diocesi ascolana. L’intervento di maggiore consistenza, pari ad un milione di euro, è previsto per la chiesa di San Tommaso, ma 720mila sono gli euro per San Giacomo Apostolo e 550mila quelli per la chiesa dell’Immacolata Concezione, solo per citare gli importi più elevati. 

Acquasanta Terme riceverà 3.220.000 euro suddivisi in 14 azioni su 13 edifici di culto, mentre le 8 chiese di Montegallo avranno 2.360.000 euro, di cui la somma maggiore, 460mila, sarà per San Michele Arcangelo. Sono 1.580.000 gli euro destinati alla chiesa di San Giovanni Battista, ad Appignano del Tronto. Interventi anche a Castignano dove 750mila euro vanno alla Diocesi di San Benedetto, Ripatransone e Montalto per la chiesa di San Pietro Apostolo, mentre le altre due, San Michele Arcangelo e Santa Maria della Visitazione, della Diocesi di Ascoli, avranno rispettivamente 130mila e 340mila. Sono 810mila gli euro a Force, 460mila per Offida, 1.600.000 per le chiese di Roccafluvione, di competenza della Diocesi di Ascoli. La parrocchia di Santa Maria a Corte, a Valcinante, che comprende le chiese di Ss Ippolito e Cassiano e San Biagio (a Meschia), con 970mila euro complessivi, è ricompresa nella diocesi di Fermo. Questi sono solo alcuni degli interventi più consistenti. Alla Diocesi di Fermo andranno poco più di 2 milioni per le chiese in provincia di Ascoli; l’intera diocesi ascolana riceve 26,7 milioni complessivi e quella di San Benedetto poco più di 4 milioni e mezzo.

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