ASCOLI - La violentissima grandinata che ha colpito la zona di Ascoli ha lasciato segni indelebili anche sull’agricoltura, un settore che già ha subito e sta subendo i pesanti danni dovuti alla siccità che attanaglia l’intero territorio. Il altempo di ieri sicuramente non ha aiutato i coltivatori che, con fatica, cercano di sopravvivere ai tanti guai che si susseguono
«La situazione non è affatto bella.
La calamità
Devo decidere, ma sono anche stufo perché ci sto rimettendo l’osso del collo- prosegue, deluso, Marcelli - Sui danni da calamità, hanno inserito un trucco, ovvero che il danno deve incidere sul 40% del totale ma il grano non rientra più in questo ambito e contribuisce ad alzare la percentuale. Ho già speso molto per le potature e i primi trattamenti a base di rame. Non è nemmeno possibile coprire le coltivazioni, perché il costo sarebbe davvero elevato, per non parlare dei problemi derivati dal vento- evidenzia Marcelli- Per quanto riguarda la siccità, io ho sei ettari di oliva tenera ascolana di cui due sono irrigui: lì grossi problemi non c’erano ma stavo finendo l’acqua. Mi stavo organizzando per portare l’acqua da un laghetto per continuare l’irrigazione del terreno. Lo scorso anno due ettari di tenera ascolani nemmeno li ho raccolti e oggi stessa storia, la situazione è complicata e a tutto si è aggiunta la grandine e il raccolto praticamente è perso». Angelina Piotti Velenosi, sui social, aggiunge che « Ci sono circa il 50% di danni su tre ettari di Trebbiano, un ettaro di Sangiovese e uno di Montepulciano. Per fortuna le altre proprietà sono state risparmiate. Il danno è grave ma limitato».
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