Ascoli, muore commesso del Tigre
Un malore non gli ha dato scampo

Danilo De Angelis, dipendente del Tigre di Santa Maria Intervineas
Danilo De Angelis, dipendente del Tigre di Santa Maria Intervineas
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Giovedì 6 Dicembre 2018, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 18:55
ASCOLI - È stato un attacco cardiaco a non lasciare scampo a Danilo De Angelis, dipendente del Tigre di Santa Maria Intervineas stroncato ieri a 59 anni poco prima delle 7 davanti al supermercato. Come ogni mattina si stava recando al lavoro quando si è sentito male ed è stramazzato al suolo privo di sensi. A nulla sono valsi i tentativi di strapparlo alla morte da parte di alcun i passanti prima e del personale del 118 giunto sul posto pochi minuti dopo. Per lui non c’è stato nulla da fare. Erano circa le 6,45 quando si è consumata la tragedia. De Angelis, come ogni mattina, iniziava a lavorare presto per preparare il banco ortofrutta del supermercato di cui era responsabile. Aveva approfittato del passaggio in auto di un amico che lo aveva accompagnato e lasciato proprio in piazza Santa Maria Intervineas. Neppure il tempo di scendere dalla vettura e fare due passi che Danilo ha accusato il malore fatale ed è caduto a terra. Proprio in quel momento passava un infermiere del 118 che si è fermato per prestare i primi soccorsi. Nel frattempo, è stato richiesto l’intervento dell’ambulanza ma dopo oltre un’ora e mezza per rianimarlo non è rimasto che certificare il decesso. Increduli e visibilmente provati i colleghi (il negozio è rimasto aperto regolarmente) molti dei quali hanno assistito ai drammatici tentativi di rianimazione. Grande appassionato di calcio e tifoso dell’Ascoli, Danilo era amato e ben voluto da tutti per il carattere gioviale e la gentilezza che dimostrava con i clienti del supermercato. Con chi aveva più confidenza, era solito scambiare pareri ed impressioni sull’ultima partita dell’Ascoli o sul prossimo impegno dei bianconeri. Talvolta, incitava e si soffermava a parlare anche giocatori e dirigenti del Picchio che fanno spesa al Tigre. Ieri mattina, non sono mancati attimi commozioni anche tra i clienti che, stentando a credere a ciò che era avvenuto, hanno cercato inutilmente la sua figura rassicurante nei pressi della bilancia o tra gli scaffali a mettere in ordine la frutta e la verdura, così come era solito fare. Ad essere scossa è anche la comunità di Poggio di Bretta dove Danilo viveva insieme con l’anziano padre Giovanni che accudiva amorevolmente. 
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