ASCOLI - Una lunga barba bianca, il volto scavato dalla detenzione e gli occhi stanchi dietro la piccola montatura degli occhiali. Leopoldo Wick, l’infermiere ritenuto il presunto responsabile dell’omicidio di otto ospiti della Rsa di Offida e di aver tentato di ucciderne altri quattro e per questo motivo in carcere da giugno, si è presentato ieri mattina davanti al gip Annalisa Giusti per ascoltare i risultati dell’incidente probatorio a cui lo stesso giudice aveva affidato l’incarico.
Emanuela Turillazzi, docente di medicina legale all’università di Foggia, e al professor Silvio Chiericoni, ordinario di tossicologia forense all’ateneo di Pisa hanno confermato in larga parte i risultati ottenuti dai consulenti della Procura in sede di indagine negli esami eseguiti sui campioni di sangue prelevati dai cadaveri degli ospiti deceduti nella struttura sanitaria e sui campioni di prelevati in vita ad alcuni ospiti della Rsa di Offida. Anche i due periti, infatti, hanno riscontrato la presenza nel sangue di sostanze tossiche e di principi attivi di psicofarmaci, benzodiazepine, promazina, barbiturici ed anticoagulanti che secondo l’accusa sarebbero state iniettate in dosi massicce da Wick. In alcuni casi, però, il valore che è stato riscontrato nel corso dell’incidente probatorio differisce da quello ottenuto in sede di indagine: nella maggior parte dei casi la quantità di sostanza tossica è minore e solo in alcuni casi è stato invece riscontrato un valore superiore. Nel corso dell’udienza, i due consulenti nominati dal gip hanno ipotizzato che la difformità dei dati potrebbe essere stata determinata dal tempo trascorso dal momento del prelievo e che potrebbe aver modificato i parametri.
Nel contempo, è stato anche ipotizzato un diverso criterio di misurazione adottato dai consulenti della Procura e dai periti nominati dal gip che avrebbe seguito metodi differenti giungendo, pertanto, a risultati differenti.