Tragedia in parapendio, racconto choc di Giuliano Cacciatori: «Ho visto mio fratello Gianni morire, due virate poi è precipitato»

Tragedia in parapendio, racconto choc di Giuliano Cacciatori: «Ho visto mio fratello Gianni morire, due virate poi è precipitato»
di Luigi Miozzi
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Lunedì 28 Giugno 2021, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 15:26

ASCOLI - È morto sotto gli occhi del fratello che ha visto la tragedia compiersi in pochi istanti. Giuliano Cacciatori si trovava insieme al fratello Gianni quando quest’ultimo è rimasto vittima di un incidente con il parapendio.

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Il racconto

«Era partito dalla zona di Fontanile e sarebbe dovuto arrivare alla Piana di Castelluccio - racconta Giuliano che ha ancora davanti agli occhi quei terribili momenti -.

Subito dopo aver iniziato il volo, Gianni ha fatto due virate per poter prendere quota: la prima a sinistra e poi, la seconda, verso destra. È stato a questo punto che qualcosa non è andato come doveva. Mio fratello ha tentato di riprendere quota ma è precipitato da un’altezza di 50 metri». Giuliano è stato il primo ad accorrere e a cercare di soccorrere il fratello minore ma purtroppo le lesioni provocate nella caduta non gli hanno lasciato scampo. Gianni Cacciatori, che condivideva la passione per il parapendio con il fratello, era istruttore di questa disciplina e nel corso degli anni aveva acquisito molta esperienza ma probabilmente una folata di vento improvvisa ha causato la tragedia che hanno gettato nella dispirazione a Giuliano anche l’altro fratello Tiziano e la mamma Amalia, novantenne. Molto portato per lo sport, da giovane aveva iniziato a giocare a calcio come portiere e aveva praticato anche altre discipline come il basket e il baseball che aveva svolto ai massimi livelli e che aveva contribuire a dare impulso ad Ascoli. Apprezzato per le sue doti di altruismo e generosità, Gianni era molto conosciuto in città e soprattutto nel quartiere di Campo Parignano dove i genitori, Amalia e Franco, per tanti anni avevano gestito un negozio di generi alimentari. 


Il geometra
La vittima si era trasferita da qualche tempo a Castel di Lama dove viveva con la compagna e lavorava come geometra di zona della Provincia a lui spettava la ricognizione di tutte le strade della costa. Ed è stato proprio il dirigente della Provincia, Eros Libetti, sulla sua pagina Facebook a tracciare un ricordo commovente del collega che la cattiva sorte ha strappato improvvisamente alla vita. Un dolore incosolabile è anche quello del cugino di Gianni, Igino Cacciatori (e di Massimo Cacciatori, allenatore di Ascoli e Ancona): «Siamo cresciuti insieme come fossimo fratelli- ricorda - ed eravamo tutti molto legati. Quanto accaduto è un dramma che tutti stiamo vivendo e soprattutto per la mamma Amalia». 

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