Tre nodi da sciogliere sull'incidente che è costato la vita a un barman di 26 anni

Tre nodi da sciogliere sull'incidente che è costato la vita a un barman di 26 anni
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Martedì 17 Novembre 2020, 03:45

ASCOLI - Si sta cercando di ricostruire i momenti che hanno preceduto il tragico schianto in cui sabato sera ha perso la vita Jacopo Bachetti, il barman di 26 anni. Gli agenti della polizia locale sono impegnati in un delicato e complesso lavoro per cercare di ricostruire la dinamica dell’incidente nel quale la vettura con tre giovani a bordo è uscita di strada finendo in un precipizio.

Gli investigatori si stanno avvalendo anche di sofisticati strumenti di rilevamento per cercare anche di ripercorrere la traiettoria compiuta dall’Audi TT su cui viaggiava il ventiseienne ascolano. 
Decisive inoltre, sono le testimonianze di alcuni amici che avevano trascorso la serata insieme a Jacopo e quelle di alcuni automobilisti che si trovavano a passare lungo la strada provinciale nel momento in cui è avvenuto l’incidente. Di certo si sa che il gruppo di ragazzi aveva trascorso alcune ore insieme all’insegna dello svago, mangiando e bevendo insieme. Saranno gli esami a stabilire se il ventiquattrenne che era alla guida avesse un tasso alcolemico superiore al consentito. I campioni sono stati inviati al laboratorio analisi per eseguire l’alcoltest e gli esami tossicologici. Un altro elemento su cui gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza è sul fatto che i giovani erano in tre sull’auto sportiva (omologata per due?) e sull’eventualità che stessero viaggiando con il tettino dell’Audi aperto, tanto che tutti gli occupanti dell’auto sono stati sbalzati all’esterno. Nel frattempo la Procura ha indagato il ventiquattrenne per omicidio colposo e questa mattina nominerà il medico legale a cui verrà affidato il compito di eseguire la ricognizione cadaverica. Permangono gravi le condizioni dei due feriti, entrambi in prognosi riservata: il giovane ha riportato un grave trauma toracico con il perforamento di un polmone, mentre la ragazza di 20 anni ha riportato un trauma vertebrale e alcune lesioni interne importanti. Dopo l’intervento chirurgico è in coma farmacologico.
A poche ore dalla tragedia, è stato il gemello Niccolò a ricordare Jacopo: «Ciao Tato mio, - si legge nel commovente post pubblicato su Facebook - per me ogni giorno bastava che tu fossi felice, per me ogni giorno bastava che tu avessi ciò di cui avevi bisogno anche se dovevo rinunciarci io, per me ogni giorno bastava che tu fossi sorridente anche quando potevo esserlo io, a me bastava che restassi sempre con me. Ogni giorno onorerò quello che tu sei stato per me. Racconterò sempre alle mie figlie chi è stato loro zio, un eroe per me, un esempio da seguire. Non avevi paura di niente e io con te non avevo paura di niente eravamo unici e lo saremo per sempre!!!! 18/10/1994 Gemelli per la vita, gemelli per sempre». Lo stesso Niccolò, insieme con il padre Maurizio, ha partecipato alla commemorazione dei giovani di Venagrande che hanno ricordato Jacopo deponendo sul luogo dell’incidente un mazzo di fiori e appendendo uno striscione su cui compariva la scritta: «Vogliamo ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, pensare che ancora ci ascolti e come allora sorridi. Ciao Pino…I ragazzi di Venagrande». Con loro l’assessore Marco Cardinelli tra i primi ad arriva sul posto quella tragica sera.

 

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