Imbrattatori “letterati” deturpano monumenti: la rabbia del sindaco Fioravanti

Imbrattatori “letterati” deturpano monumenti: la rabbia del sindaco Fioravanti
Imbrattatori “letterati” deturpano monumenti: la rabbia del sindaco Fioravanti
di Luca Marcolini
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Lunedì 4 Ottobre 2021, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 10:14

ASCOLI  - Adesso, in città c’è un nuovo filone del vandalismo urbano: quello degli imbrattatori dal pensiero filosofico. Dei presunti pensatori che sfregiano, fregandosene, il patrimonio pubblico. Nelle ultime ore, infatti, qualcuno armato di bomboletta spray ha espresso in maniera inopportuna e inaccettabile un proprio, non richiesto, pensiero deturpando il ponte che collega il centro storico con Campo Parignano.

Uno dei ponti principali della città, dunque, imbrattato per la scelta scellerata e deprecabile dei soliti ignoti privi di sensibilità ed educazione, indipendentemente dai contenuti. “Siate realisti, chiedete l’impossibile”: questo il messaggio che si è voluto lanciare rovinando l’immagine di un ponte cittadino. 


Duro e perentorio, sull’ennesimo episodio di vandalismo il sindaco Fioravanti. «Si tratta di gesti inqualificabili ad opera di imbecilli. Come Amministrazione condanniamo fermamente questi episodi e questi vandali e interverremo subito, come abbiamo sempre fatto per la pulizia del ponte e il ripristino della sua immagine. Nel frattempo effettueremo tutti i controlli per cercare di risalire agli autori di queste scritte che meritano una severa punizione». In tal senso, l’Arengo era già dovuto altre volte per ripulire alcune location della città che erano state oggetto di atti vandalici. 


Il fatto non è di certo passato inosservato, con l’immediato intervento via social del Coordinamento cittadino antidegrado che, lapidario quanto indignato, ha condannato fortemente l’ennesimo atto di inciviltà. «In arrivo nuovi vandali – ha sottolineato il Coordinamento postando una foto del ponte imbrattato - con una frase sciocca, che non dice nulla e che denota soprattutto povertà culturale.

Queste scritte vanno comunque rimosse subito. Perché la storia degli imbrattamenti , che seguiamo da decenni, ha dimostrato che se scritte e scarabocchi vengono cancellati subito, scoraggiano il vandalo di turno, che in tali casi quasi sempre rinuncia a replicare la sciocchezza. Anche perché forse arriva a capire che il rischio non vale la candela».

E non sono mancati commenti sui social che hanno visto coinvolti anche alcuni esponenti politici dopo un intervento che, comunque, accoglieva positivamente il contenuto del messaggio, correggendo successivamente il tiro con la condanna comunque del gesto prendendone le distanze. Intervento che trovava poi risposte critiche verso l’apprezzamento del messaggio e additando duramente il fatto come inqualificabile indipendentemente dal contenuto della scritta. 


In realtà, quello delle ultime ore non sembra essere un fatto isolato, considerando che lo stesso Coordinamento antidegrado aveva evidenziato un altro sfregio registratosi qualche settimana prima sul muro del liceo classico, a poca distanza dal ponte ora nel mirino degli imbrattatori. Nello specifico, siluro esterno dell’edificio scolastico era stato scritto: “Diffidate dai libri, leggete sui muri”. E andando indietro nel tempo molte altri erano stati gli spazi cittadini presi di mira dagli imbrattatori. E, comunque, già in passato l’Arengo era riuscito ad individuare i vandali che erano entrati in azione per deturpare l’immagine del patrimonio pubblico, ad esempio a Monticelli e poi in piazza San Tommaso. In quest’ultimo caso, si era riusciti ad incastrare gli autori degli atti vandalici attraverso la videosorveglianza. Ma aldilà di tutto, un cosa è certa: inutile fingersi sensibili con messaggi sulla visione della vita quando si usano ponti, monumenti e il patrimonio pubblico in genere per scrivere, anziché la carta. 

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