ASCOLI - Si stringe ulteriormente la morsa della magistratura sui 72 indagati dalla Procura di Ascoli perchè sospettati di essersi rivolti al medico Giuseppe Rossi per ottenere il Green pass senza vaccinarsi e, per questo motivo, già iscritti sul registro degli indagati per il reato di falso in concorso con il medico.
Proprio in questi giorni sono partite nei confronti di alcuni di loro le contestazioni del reato di corruzione poichè la Procura sospetta che abbiano pagato affinchè il medico certificasse l’avvenuta inoculazione del siero salvo poi disfarsi della dose. Uno sviluppo dell’inchiesta che arriva dopo che il dottor Rossi aveva chiesto ed ottenuto di essere ascoltato dal giudice per le indagini preliminari.
In quella occasione il medico di base aveva confermato le parziali ammissioni che aveva rilasciato ai carabinieri al momento dell’arresto, quando gli furono trovate delle buste al cui interno erano divise delle banconote per un importo di poco inferiore ai settimila euro. Davanti al giudice, poi, Rossi aveva fornito ulteriori elementi che la stessa Procura aveva ritenuto decisivi ai fini dell’inchiesta tanto da indurre il procuratore capo, Umberto Monti, a chiedere la concessione dei domiciliari per il medico che dal 4 gennaio si trovava rinchiuso nel carcere di Montacuto. Da qui, le contestazioni nei confronti degli indagati del reato di corruzione sospettati dalla magistratura inquirente di aver versato soldi. Pertanto, in settimana, inizieranno i primi interrogatori disposti dalla Procura che intende fare piena luce sul rilascio dei falsi Green pass. Nel frattempo, il medico Rossi rimane ai domiciliari così come Maurizio Strappelli, uno dei 72 indagati ritenuto dagli inquirenti l’intermediario tra i pazienti e il medico. La misura cautelare nei suoi confronti, che in un primo momento il gip Annalisa Giusti aveva disposto per un periodo di quaranta giorni, domenica scorsa, al momento della scadenza, è stata prolungata per altri trenta giorni per esigenze investigative e consentire di accertare quanto avvenuto tra il mese di settembre e quello di dicembre dello scorso anno. Fu una segnalazione dell’Area vasta 5 che aveva notato un numero di prelievi di dosi di vaccino anomalo dagli hub vaccinali a far scattare l’inchiesta della Procura di Ascoli che il 4 gennaio portò all’arresto del dottor Giuseppe Rossi.
Contestualmente, sempre a seguito della stessa segnalazione, partì anche un’inchiesta parallela della Procura di Fermo che giovedì scorso ha portato all’arresto di un altro medico di base, il dottor Ido partemi di Grottammare che si trova ora ai domiciliari.
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