Una graduatoria comunale con le liste d'attesa per i cani abbandonati

Canile comunale
Canile comunale
di Luca Marcolini
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Martedì 18 Ottobre 2022, 06:20

ASCOLI -  Sono numerosi gli ascolani che rinunciano ai loro cani. Un fenomeno crescente che ora porta all’adozione di una lista di attesa anche per ricollocare nelle specifiche strutture i molti animali da affezione abbandonati o riconsegnati da cittadini. Paradossalmente, un po’ come avviene per gli alloggi popolari. I canili, infatti, sono pieni proprio per questo numero crescente di abbandoni da parte dei proprietari che sta mettendo in difficoltà anche l’Arengo, sia per quanto riguarda la difficoltà di ricollocarli, sia per la necessaria copertura economica delle spese da rimborsare ai canili stessi.

 
La graduatoria 


E ora l’amministrazione comunale ha definito uno specifico disciplinare per cercare di tamponare questa ulteriore emergenza, creando proprio una sorta di graduatoria per l’ingresso dei cani (e degli animali da affezione in genere) nelle idonee strutture e, al tempo stesso, caricando sui proprietari le spese di mantenimento per il primo anno.

Con esenzioni previste soltanto per chi ha documentati problemi economici o altre difficoltà motivate. Perché in realtà, in diversi casi potrebbe incidere anche il problema delle sopravvenute difficoltà economiche delle famiglie.

«Negli ultimi tempi – si legge nell’atto di giunta per l’approvazione del nuovo disciplinare in materia di rinuncia ad animali da affezione – si registra un notevole aumento delle istanze di rinuncia per le più svariate motivazioni, in tal modo aggravando il sovraffollamento della struttura convenzionata nella quale è comunque prioritario ricoverare i cani vaganti nel territorio. D’ora in avanti, quindi, l’accettazione dei cani “rinunciati” dai proprietari sarà subordinata alla verifica della disponibilità di spazi adeguati all’interno della struttura convenzionata e al rispetto di una lista di attesa che dia priorità alle situazioni più critiche. E con il nuovo disciplinare si regolamenta anche l’addebito delle spese di mantenimento al proprietario dell’animale, ad esclusione di chi dimostri situazioni di disagio socio-economico o altre motivazioni che impediscano di tenere il cane. 


Le priorità
Più nello specifico, con le nuove regole, il proprietario o detentore a qualsiasi titolo di un cane o altro animale d’affezione può chiedere l’autorizzazione a consegnarlo nella struttura di ricovero indicata dal Comune, avvalendosi della facoltà di rinuncia alla proprietà o detenzione ma gli verrà addebitato il 100% dei costi per il primo anno di mantenimento del cane nella struttura salvo specifiche esenzioni nei seguenti casi: si tratti di animale sottoposto a provvedimenti delle pubbliche autorità oppure di proprietà di una persona deceduta senza eredi o con parenti-eredi che non intendono occuparsi dell’animale; si tratti di un animale di una persona sola non più autosufficiente senza parenti o con parenti che non intendono occuparsi dell’animale, oppure di un animale di persona appartenente a un nucleo familiare in condizioni di indigenza. Le esenzioni saranno possibili per chi abbia un Isee sotto i 6mila euro, altrimenti si pagheranno 300 euro per chi ha Isee tra 6mila e 9mila e 600 euro per chi ha Isee tra 9mila e 12mila euro.

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