Festa in un locale della Riviera con giovani di Ascoli e San Benedetto: scoppia un focolaio Covid. Decine di partecipanti, tracciamento difficile

Scoppia un focolaio Covid dopo la festa in Riviera: decine di partecipanti, tracciamento difficile
Scoppia un focolaio Covid dopo la festa in Riviera: decine di partecipanti, tracciamento difficile
di Luigi Miozzi
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Giovedì 1 Luglio 2021, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 08:57

ASCOLI - Scoppia un focolaio Covid dopo la festa in un locale della Riviera. Il numero dei contagi resi noti dal Servizio sanità della Regione Marche ha fatto registrare un deciso aumento del numero dei casi nel Piceno che con sette positivi in più in una sola giornata su un totale di 15 in tutte Marche che fa indossare la maglia nera alla provincia di Ascoli.

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Un risultato frutto di un focolaio scoppiato a seguito di una festa che si è tenuta una settimana fa in un locale della Riviera delle Palme.

Tra i circa quaranta partecipanti c’era un ragazzo positivo asintomatico che avrebbe poi contagiato altri partecipanti. 

I tracciamenti

Il servizio di igiene e sanità pubblica sta provvedendo ad eseguire il tracciamento e a contattare tutti i contatti stretti dei partecipanti alla serata ma l’operazione è resa ancor più complicata del solito soprattutto da fatto dell’alto numero degli invitati alla cena e, soprattutto, perchè nei giorni successivi i giovani hanno frequentato altre persone. L’intenzione è quella di cercare di isolare nel minor tempo possibile il focolaio cercando di evitare il propagarsi dei contagi. Nel frattempo, c’è anche un altro aspetto che preoccupa l’Asur: il numero delle prenotazioni a partire dalla seconda metà di luglio sono in deciso calo rispetto a quanto registrato negli ultimi mesi. 

Il calo

Al momento le somministrazioni che verranno eseguite sono quelle già fissate per i richiami mentre sono molto pochi chi ha programmato la prima inoculazione. Il timore è che con l’arrivo del periodo estivo c’è chi preferisce rimandare a dopo le ferie la vaccinazione creando di fatto un rallentamento alla campagna vaccinale. Nelle ultime settimane la somministrazione delle dosi è proseguita a spron battuto con giorni in cui sono state anche 2400 al giorno le iniezioni eseguite nel Piceno. L’Area vasta 5, intanto, è in attesa di conoscere le decisioni dell’Asur sui dipendenti in servizio nella provincia di Ascoli e che ancora non si sono sottoposti alla vaccinazione. Nei giorni scorsi la Regione ha fatto partire le lettere che sono state notificate in questi giorni in cui veniva intimato il termine di cinque giorni entro cui sanitari, amministrativi e dirigenti dell’Area vasta 5 avrebbero dovuto rendere nota la propria decisione e, nel caso di volontà di non sottoporsi alla somministrazione delle dosi, l’obbligo di spiegarne i motivi. Tra questi, c’è stato chi, appena ricevuta la diffida dall’Asur, ha provveduto a vaccinarsi ma c’è anche chi ancora non lo ha fatto. Le loro posizioni vengono passate al vaglio dei vertici della sanità marchigiana proprio in queste ore. Chi non ha motivi di salute oppure presenta allergie o altre patologie che non consentono di vaccinarsi, saranno soggetti alle disposizioni del decreto emanato dal governo che impone l’obbligo per il personale sanitario sanitario di vaccinarsi e l’affidamento ad altre mansioni per chi non dovesse farlo. Ma l’eventuale spostamento di personale potrebbe avere delle ripercussioni sul funzionamento di alcuni settori in cui sono richieste specifiche professionalità difficili da sostituire.

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