Ristrutturazioni e superbonus, perquisizioni e arresti della Finanza nel Piceno

Ristrutturazioni e superbonus, perquisizioni e arresti della Finanza nel Piceno
Ristrutturazioni e superbonus, perquisizioni e arresti della Finanza nel Piceno
di Nicola Baldi
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Martedì 7 Febbraio 2023, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 18:42

ASCOLI - Ha coinvolto anche il Piceno l’inchiesta della guardia di finanza sui benefici del bonus 110, o superbonus. Nella giornata di ieri gli agenti delle Fiamme gialle hanno eseguito il blitz che ha portato all’arresto di alcune persone anche ad Ascoli. L’inchiesta, sarebbe partita dalla stretta sui controlli, che gli investigatori hanno compiuto sulla concessione dei benefici previsti dal governo per la ristrutturazione degli edifici, che avrebbero fatto emergere delle gravi irregolarità e delle condotte rilevanti dal punto di vista penale che hanno indotto la magistratura a richiedere ed ottenere l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di alcuni degli indagati.


Numerosi indagati


Una attività di indagine che, stando a quanto trapela, che sarebbe stata condotta su larga scala e che avrebbe visto il coinvolgimento anche di alcuni manager e professionisti locali. Subito dopo l’estate, da più parti, a livello nazionale, si erano sollevati dubbi sulla concessione del bonus 110, dal momento che il numero delle pratiche istruite e le richieste della concessione dei benifici stabiliti dalla legge avevano subito, nel corso dei mesi precedenti, un deciso incremento.


Le truffe smascherate
Tanto che, sempre le Fiamme gialle, avevano già compiuto altre indagini che ipotizzando delle truffe per milioni di euro. Anche il governo, alla fine dell’anno, nel predisporre la legge di bilancio, anche il governo ha deciso di dover intervenire e rivedere le regole e anche i benefici relativo al credito d’imposta. Vige il più stretto riserbo, invece, sull’indagine che riguarda anche Ascoli e il territorio limitrofo e che sarebbe stata condotta in maniera puntuale e certosina senza tralasciare nessun aspetto. Dall’inchiesta sarebbero emerse delle gravi responsabilità ed i reati ipotizzati sarebbero gravi dal punto di vista penale tali da indurre il giudice per le indagini preliminari di emettere l’ordinanza di custodia cautelare per alcuni degli indagati.

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