ASCOLI - Indagine della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno su “Contributi a fondo perduto” (somme di denaro elargite senza obbligo di restituzione) e “Finanziamenti assistiti da garanzia”, varati sin dall’inizio della fase emergenziale Covid con il decreto “Rilancio” e, successivamente, confermati con i decreti “Ristori” e “Sostegni”. Le Fiamme gialle hanno denunciato 34 persone per “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato” e per “truffa aggravata”, bloccando 415mila dei 2,2 milioni di contributi controllati, il 19%, quasi una pratica si cinque.
Gli interventi hanno determinato l’individuazione di numerose posizioni irregolari in capo a professionisti e ad imprese attive nei settori della vendita di carburanti per autotrazione e della fabbricazione di strutture metalliche, le quali hanno riportato nelle istanze presentate dati non veritieri (in quanto non corrispondenti alla rispettiva posizione fiscale/reddituale) circa la presunta perdita di fatturato, quale presupposto per l’accesso al beneficio. 34 sono stati i soggetti segnalati alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per le ipotesi di reato di “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato” e di “truffa aggravata”.
Sono, invece, circa 700.000 euro i contributi “bloccati” prima dell’erogazione, a conferma dell’efficacia dell’azione del Corpo non solo nella fase della “repressione” degli illeciti economico-finanziari, ma anche in quella della “prevenzione”, volta ad impedire che le distrazioni di denaro pubblico si perfezionino.