Accordo con l'Università Federico II di Napoli per rilanciare Palazzo Panichi e il museo archeologico

Palazzo Panichi sede del muso archeologico statale
Palazzo Panichi sede del muso archeologico statale
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Martedì 29 Novembre 2022, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 11:49

ASCOLI - Giovedì, alle 15, a Palazzo Panichi, verranno presentati i primi esiti della convenzione sottoscritta a maggio dalla Direzione regionale musei Marche con la Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio e il Dipartimento di Architettura dellUniversità di Napoli Federico II.

 
Il museo archeologico statale di Ascoli espone a Palazzo Panichi un’importante e rappresentativa collezione archeologica del territorio marchigiano e costituisce un sito di riferimento della Direzione regionale musei delle Marche.

Anche il palazzo che lo ospita è un monumento rappresentativo della città e non solo. La convenzione, voluta dal direttore regionale Luigi Gallo, ha come responsabile scientifico la docente Renata Picone, ordinario di Restauro architettonico e direttore della Scuola di specializzazione dell’Università Federico II, e vede coinvolti i professori Mariarosaria Villani e Luigi Veronese e i giovani ricercatori Luigi Cappelli, Sara Iaccarino, Ersilia Fiore e Agostino Capri.


Lo scopo della convenzione è molteplice: da un lato intende attivare delle indagini volte ad approfondire la conoscenza di Palazzo Panichi, dall’altro, indaga le linee metodologiche per affrontarne il restauro e ripensarne – migliorandole – le modalità di valorizzazione e fruizione. Un lavoro complesso che, tramite l’approfondita conoscenza del palazzo rinascimentale, fornisce gli strumenti per intervenire sul museo, rendendolo più accogliente e facilmente fruibile. 


Illustreranno i primi risultati della convenzione – relativi all’aggiornamento dell’evoluzione storica del palazzo, all’aggiornamento del rilievo con strumentazione innovativi e all’analisi dello stato attuale della costruzione, con particolare riferimento al suo stato conservativo e all’indagine diagnostica – Gallo, la Picone, Veronese, la Villani e il direttore del museo archeologico Sofia Cingolani.

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