ASCOLI - Assegnare la farmacia in base alla classifica del vecchio bando di gara oppure predisporre un nuovo bando o, ancora, decidere di non cedere più la farmacia. Sono le tre strade ipotizzate che potrà prendere Palazzo Arengo, chiamato a gestire una patata bollente recapitatagli dopo l’esito della battaglia giudiziaria conclusasi con l’annullamento degli atti con i quali Comune e Asur avevano assegnato la farmacia comunale 1 di Brecciarolo alla Farmacia San Marco, società riconducibile alla stessa che gestisce anche la casa di cura Villa San Marco.
Un caso di interesse nazionale, visto che tra i ricorrenti figuravano anche Federfarma nazionale e Fofi, l’Ordine nazionale dei farmacisti. «La giustizia ha ribadito ciò che la legge afferma chiaramente e cioè la netta separazione tra le attività di prescrizione dei farmaci e quella di dispensazione» sintetizza Marco Meconi, vice presidente regionale di Federfarma Marche che si era opposta alla decisione del Comune, e poi dell’Asur, di assegnare la farmacia alla società ascolana.
Non è facile prevedere quali ripercussioni scaturiranno dall’esito giudiziario della vicenda e se qualcuno reclamerà dei danni e verso chi. La palla passa al Comune che, molto probabilmente, adotterà una delle tre soluzioni prospettate: assegnare la farmacia in base alla graduatoria formulata in base alle offerte ricevute nel vecchio bando di gara; ripartire daccapo con un nuovo bando o conservare la titolarità della farmacia, con la gestione in proprio o a terzi.