ASCOLI - Tutto pronto per l’edizione 2023 delle Giornate di primavera del Fai. Nel prossimo weekend, alcuni dei beni storici solitamente inaccessibili saranno visitabili dal grande pubblico, permettendo a cittadini e turisti di riscoprire angoli di straordinaria bellezza. La manifestazione si terrà sabato e domenica, con aperture straordinarie e visite guidate a contributo libero, coinvolgendo ancora una volta luoghi chiusi da tempo o scarsamente frequentati del capoluogo piceno, grazie anche al supporto dei giovani ciceroni provenienti del mondo della scuola.
Sono diverse le tappe scelte dal Fai ascolano, all’interno di un pacchetto di proposte a cui danno sempre un grande apporto i volontari del Gruppo Giovani. Ieri mattina, nella sede di Palazzo Bazzani, il direttivo della delegazione ascolana, presieduto da Alessandra Stipa con il capogruppo dei Giovani Gino Petronio, ha presentato le mete che verranno proposte. Tra esse spiccano due beni in passato oggetto di chiusure o di grandi cambiamenti: il museo diocesano all’interno di Palazzo Vescovile e il Ponte di Cecco, pronto ad essere definitivamente riaperto ad aprile dopo i lavori di messa in sicurezza.
Un altro monumento importante che potrà essere visitato nell’ambito delle Giornate di Primavera sarà Palazzo dei Capitani, il cui valore è dato anche dall’area archeologica sottostante. Inoltre, per l’occasione sarà possibile visitare Palazzo Centini Piccolomini e una location di grande importanza per il passato della città, l’ex Cereria. «Palazzo Centini Piccolomini e l’ex Cereria rappresentano due edifici dall’indubbio valore: il primo, uno degli edifici storici cittadini, impreziosito dai dipinti di Biagio Miniera e il secondo, un tempo anche bacologico, oggi il risultato di un ottimo lavoro di ripristino architettonico» ha detto la Stipa all’incontro di presentazione dell’iniziativa, al quale hanno partecipato anche il sindaco Marco Fioravanti, il presidente della Provincia Sergio Loggi e il direttore del museo diocesano, Marco Lattanzi.
Le Giornate di primavera, oltre ad essere un momento di incontro tra il Fai e la gente sono anche un importante evento di raccolta fondi e un’occasione per raccontare a tante persone gli obiettivi e la missione della Fondazione.
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