Stangata sui rifiuti in arrivo, costi scaricati sulle famiglie: i gestori del servizio hanno chiesto di aumentare le tariffe della discarica di Relluce

La discarica di Relluce
La discarica di Relluce
di Marco Vannozzi
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Giovedì 24 Marzo 2022, 01:55

ASCOLI - In arrivo una stangata? Dura tre ore la riunione del comitato tecnico ristretto sui rifiuti. E alla fine si paventano gli stessi dubbi di qualche settimana fa. I gestori del servizio chiedono di aumentare le tariffe di trattamento presso il Tmb di Relluce. Gli aumenti si farebbero sentire nelle tasche dei cittadini con incrementi della Tari: il conto sarebbe poi più salato per i comuni rivieraschi dove si riesce a fare meno differenziata soprattutto d’estate. 


Nel corso dell’appuntamento di ieri pomeriggio i gestori hanno illustrato il piano che andrebbe ad incidere sulle tariffe 2019, 2020 e 2021: resi noti dati, numeri e tabelle nel dettaglio. Ora la palla passa all’Ata: l’assemblea dei sindaci dovrà valutare ed esprimersi. Appare già scontato il no in quella sede da parte di quei Comuni che già un mese fa avevano aspramente criticato l’istanza di riesame, avanzata dai due gestori principali, per il riequilibrio economico dell’impianto di trattamento meccanico biologico di Relluce (Tmb). 

«La proposta è sempre la stessa: volete ridurre o azzerare gli aumenti? Autorizzateci a trattare i rifiuti indifferenziati di altri territori.

Una vera e propria beffa a danno del nostro territorio che prima si impegna per ridurre gli impatti ambientali incrementando la raccolta differenziata e poi deve “pagare” la sua scelta green importando rifiuti», aveva dichiarato all’epoca il primo cittadino di Castel di Lama, Mauro Bochicchio. I sindaci, nel corso dell’ultima assemblea dell’Ata di fine febbraio, avevano richiesto maggiori approfondimenti ai gestori per quanto riguarda l’adeguamento delle tariffe, proposto per adeguarsi ai maggiori costi energetici da sostenere. In quell’occasione alcuni primi cittadini avevano mostrato più di una perplessità. Il vicesindaco di Cupra, Lucio Spina, si era infatti espresso con accenno di polemica.

«Secondo la relazione dei gestori ci sono minori guadagni dovuti alla drastica riduzione dell’indifferenziato lavorato – aveva dichiarato -. Non si riesce a comprendere. Prima chiediamo di fare la raccolta differenziata e poi come giustifichiamo l’aumento? Allora dovrei dire ai miei cittadini: non differenziate, portate tutto al Tmb». Ora arrivano le tabelle e i numeri da parte dell’advisor dei gestori. E a questo punto le valutazioni saranno portate di nuovo all’attenzione dell’Ata. Si resta così in attesa di sviluppi. Il presidente della Provincia, Sergio Loggi, ha sempre sottolineato come l’obiettivo sia tutelare la parte pubblica. Però rimangono altri dubbi.


L’illustrazione del piano porrebbe l’accento sull’aumento delle quote relative alle annualità 2019, 2020 e 2021. Ma sarebbe possibile, secondo le norme, incidere su un adeguamento di vecchie tariffe? 

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