I coniugi Spagnulo sotto torchio dal Gip, il 29 aprile udienza preliminare per l’omicidio Cianfrone

Il luogo dell'omicidio
Il luogo dell'omicidio
di Luigi Miozzi
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Martedì 23 Marzo 2021, 02:20

ASCOLI - È stata fissata per il 29 aprile l’udienza preliminare per Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli, la coppia di coniugi in carcere dallo scorso mese di giugno perché ritenuta responsabile dell’omicidio di Antonio Cianfrone, l’ex vice comandante della Caserma dei carabinieri di Monsampolo del Tronto ucciso mentre faceva jogging lungo la pista ciclabile di Pagliare. 

Il carabiniere ucciso mentre faceva jogging, la vendetta per la morte del figlio fra i moventi dei presunti assassini


Dopo che la Procura aveva inviato agli indagati l’avviso di chiusura delle indagini, ha formulato alla fine dello scorso mese di febbraio la richiesta di rinvio a giudizio per moglie e marito, ipotizzando nei loro confronti il reato, in concorso tra loro, di omicidio compiuto con l’aggravante della premeditazione.

Secondo quanto sostenuto dall’accusa, a sparare è stato Giuseppe Spagnulo che dopo aver raggiunto insieme alla moglie la pista ciclabile in sella alla motocicletta, si è nascosto e ha atteso l’arrivo di Cianfrone che stava facendo jogging per sparagli più colpi con una pistola calibro 7,65 browning per poi inseguirlo per alcuni metri e colpirlo mortalmente al capo e alle spalle. Poi la coppia - sempre secondo la ricostruzione fatta dalla magistratura inquirente - è salita in moto e si è allontanata a forte velocità cercando di far perdere le loro tracce. 


Dal canto loro, i coniugi Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli, difesi dagli avvocati Felice Franchi e Alessandro Angelozzi, hanno sempre sostenuto di non essere stati loro ad uccidere Cianfrone e di trovarsi nei pressi del luogo del delitto perché erano andati a cercare un paio di occhiali che avevano perso il giorno precedente durante un passeggiata vicino al fiume. Spetterà al giudice per le udienze preliminari, Rita De Angelis, pronunciarsi il prossimo 29 aprile sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura di Ascoli

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