La crisi idrica morde il Piceno: rubinetti a secco, possibili altri razionamenti

La crisi idrica morde il Piceno: possibili altri razionamenti
La crisi idrica morde il Piceno: possibili altri razionamenti
di Luigi Miozzi
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Mercoledì 29 Luglio 2020, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 09:09

ASCOLI - L’arrivo del caldo africano previsto per i prossimi giorni aggrava ancor di più la crisi idrica che attanaglia il Piceno. La risorsa idrica a disposizione è piuttosto limitata e per questo da lunedì notte la Ciip ha iniziato con le chiusure notturne programmate al fine di risparmiare una quantità d’acqua per cercare di ridurre al minimo i disagi durante il giorno, soprattuutto lungo la Riviera delle Palme, ai turisti e alle attività commerciali.



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La prima nottata con i rubinetti a secco per i residenti dei comuni della Vallata del Tronto ha consentito di ridurre il flusso di entrata nei serbatoi e quindi risparmiare un minimo di risorsa idrica, accumularla nei serbatoi e che potrebbe essere utile soprattutto nel fine settimana quando lungo la costa i consumi aumentano sensibilmente sia per una maggiore presenza di persona sia per l’innalzamento delle temperature. 
 
Le misure
Un lavoro certosino che il personale della Ciip sta svolgendo con la massima attenzione per non lasciare a lungo a secco i rubinetti. La speranza è che le misure messe in campo dalla società che gestisce il servizio idrico nel Piceno ed in alcuni comuni del Fermano possano rivelarsi sufficienti per superare il periodo più caldo dell’anno e poter arrivare alla fine della stagione estiva senza troppi contraccolpi. Ma se nei prossimi giorni i consumi di acqua dovessero aumentare non è escluso che le chiusure possano riguardare anche altri comuni.
I consumi
Per questo motivo è importante che tutti i facciano la propria parte ed usino responsabilmente la risorsa idrica. Sono tanti, purtroppo, quelli che in barba alle raccomandazioni ed anche ai controlli predisposti dalle amministrazioni comunali su richiesta della stessa Ciip, continuano ad utilizzare l’acqua per annaffiare gli orti oppure per lavare le automobili. Tanto è vero che il picco massimo dei consumi la Ciip lo registra sistematicamente intorno alle 17,30 di ogni giorno. Per sensibilizzare gli utenti ad un uso più consapevole e cercare di ridurre gli sprechi d’acqua, la Ciip ha deciso da ieri di fare girare nelle zone di maggior consumo l’auto con la fonica chiedendo di avere la massima attenzione nell’utilizzo dell’acqua. Farebbero, invece, molto comodo alla Ciip e quindi anche ai cittadini, i circa cento litri secondo che sarebbero disponibili dai nuovi pozzi realizzati a Capodacqua ma che purtroppo al momento non possono essere immessi nella condotta principale.
Le autorizzazioni
Il comitato regionale di protezione civile ha negato qualsiasi procedura d’emergenza imponendo tutta la trafila per ottenere le autorizzazioni necessarie. Gli enti e le istituzioni che partecipano al comiutato, infatti, prima di poter concedere il via libera, vogliono conoscere l’impatto che i pozzi possano avere sulle sorgenti ed altre valutazioni tecniche. «In un momento di emergenza come quello che oramai da anni stiamo vivendo - dice il presidente della Ciip Alati - tutti dovrebbero fare la propria parte e contribuire a risolvere un problema per un territorio già segnato dal terremoto e aggravato ancor di più dalla pandemia. Invece, siamo costretti a fare i conti con continui intralci burocratici.

Ultimo in ordine di tempo quello della società di energia elettrica che non ci ha ancora accordato la fornitura necessaria per il funzionamento dei pozzi». 

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