Test rapidi a 30mila ascolani ma c’è il rebus delle strutture: in forte dubbio l'uso di una palestra

Test rapidi a 30mila ascolani ma c’è il rebus delle strutture: in forte dubbio l'uso di una palestra
Test rapidi a 30mila ascolani ma c’è il rebus delle strutture: in forte dubbio l'uso di una palestra
di Luca Marcolini
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Sabato 5 Dicembre 2020, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 12:50

ASCOLI -  Il 18 dicembre inizia ad Ascoli, lo screening di massa che riguarderà 30mila persone. Questo perché non sono state considerate tutte quelle categorie che già, di fatto, vengono sistematicamente sottoposte a tamponi per vari motivi, tra cui gli operatori sanitari e gli agenti delle forze dell’ordine.

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Proprio in queste ore il sindaco Fioravanti e il direttore dell’Area vasta 5, Milani, stanno lavorando per individuare modalità e strutture per avviare la campagna anti Covid. Una situazione che, come conferma il sindaco, è in costante evoluzione e approfondimento, con la necessità di arrivare alla soluzione finale entro una settimana 

«Si tratta di un’operazione complessa – spiega Fioravanti – per la quale con il direttore generale dell’Area vasta 5, Milani, ci confrontiamo tutti i giorni oltre a rapportarci con la Regione. Innanzitutto, per quel che riguarda le modalità operative, ovvero per capire in che modo canalizzare i flussi di persone e definire la tempistica, siamo in attesa delle linee guida che la Regione ci comunicherà a stretto giro, considerando che dobbiamo poi definire il tutto entro pochi giorni, considerando la necessità poi di partire con i primi tamponi già dal 18 dicembre». «Dobbiamo riflettere con attenzione – aggiunge il sindaco – anche per quel che riguarda le modalità operative, tenendo conto del fatto che si tratta di sottoporre a tampone circa 30mila persone e che bisognerà evitare il più possibile assembramenti di molte persone contemporaneamente nelle aree esterne in attesa dei tamponi. Definiremo il tutto nei prossimi giorni in base anche alle linee regionali». Da capire se si potrà procedere con una calendarizzazione in base all’ordine alfabetico o magari dando una priorità a determinate categorie, come ad esempio gli anziani o i soggetti maggiormente a rischio contagio. 

Il confronto tra il sindaco Fioravanti e il direttore dell’Area vasta 5 Milani è imperniato anche sull’individuazione delle strutture che si potrebbero utilizzare per l’effettuazione dei tamponi antigenici rapidi.

Si sta ragionando, quindi, sul possibile utilizzo da una fino a tre strutture. Il punto fermo sembra essere quello della Casa della gioventù a Pennile di sotto, già utilizzata con successo in occasione delle vaccinazioni di massa a circa 3mila cittadini. Ma stavolta si tratta di numeri molto più consistenti e per questo si è pensato, anche su richiesta dell’Area vasta 5, alla palestra di Monticelli e ad un’eventuale altra palestra. Ma, su questo fronte, c’è la problematica legata al fatto che nelle palestre comunali si svolgono le attività agonistiche (con i campionati in corso) di diverse società sportive. 

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