ASCOLI - Il mondo della scuola vive il suo momento più complicato. I contagi mordono, le assenze per colpa del virus gravano sul sistema. Ad Ascoli e San Benedetto le aule rimarranno chiuse anche oggi, quasi in tutto il resto della provincia si prosegue in presenza. Da lunedì tutti al proprio posto.
Nel frattempo da parte di oltre duemila dirigenti scolastici arriva la richiesta al ministro di riprendere le lezioni a distanza per le prossime due settimane. «Stiamo assistendo con preoccupazione crescente ad una escalation di assenze.
Tante sono le situazioni di difficoltà, con gli istituti alle prese con le assenze di personale ed alunni per positività e quarantene. Le telefonate con le segnalazioni di casi aumentano, le voci a favore di una sospensione della didattica in presenza arrivano da più parti. «Penso che la richiesta sia fondata. La nostra scuola sta attraversando una situazione grave. Dallo scorso 3 gennaio stiamo registrando molte positività tra personale ed alunni», afferma Alessandra Goffi, dirigente scolastico dell’Isc Borgo Solestà-Cantalamessa. Al momento nell’istituto si segnalano le assenze di sei insegnanti. «Abbiamo grosse difficoltà nelle sostituzioni. Abbiamo mandato circa 2 mila convocazioni, ma non abbiamo ricevuto risposta» aggiunge Goffi. La situazione è al momento gestibile, ma a breve le cose potrebbero cambiare: Cinzia Pettinelli, dirigente scolastica della Don Giussani di Monticelli ha più di un timore.
«Se non si verificassero altre criticità potremmo riuscire a garantire le attività. Altrimenti sarebbe difficile. La scuola deve essere in presenza. Il mio è un sentimento contrastante, però in questo momento stiamo facendo molta fatica: un piccolo lockdown potrebbe aiutare», spiega. «Non amo la dad: è una iattura, ma la confusione è tanta – sostiene Valentina Bellini, dirigente Isc Ascoli Centro D’Azeglio -. Credo che una settimana di stop alla didattica in presenza possa aiutare. Rischiamo di andare in tilt. C’è bisogno di un po’ di tempo per mettere a distanza i contagi delle festività e le nuove modalità di tracciamento e quarantena». Di tutt’altro avviso invece Arturo Verna, dirigente scolastico del liceo classico Stabili–Trebbiani: prima di Natale nell’intero plesso si registravano solo sette classi in dad. «Non condivido l’appello - dichiara -. Il personale è vaccinato, come lo è circa la metà degli studenti. Non c’è una valida giustificazione».