Boom di operatori sanitari contagiati dal Covid, a rischio i turni nei reparti ospedalieri

L'ospedale Mazzoni
L'ospedale Mazzoni
di Mario Paci
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Sabato 8 Gennaio 2022, 06:20

 ASCOLI - Aumentano (seppur lievemente per il minor numero di tamponi processati ) i contagi nel Piceno dove i positivi nel capoluogo sono attualmente 629 (690 a San Benedetto). La variante Omicron continua a diffondersi a macchia d’olio e nella cerchia dei contagi non sfuggono, purtroppo, gli operatori sanitari pur con il terzo vaccino. In quasi tutti i reparti ci sono medici, infermieri e Oss malati o in quarantena ai quali si aggiungono quelli in malattia o perchè sospesi dal servizio. Il risultato è che il personale è ridotto all’osso (mancano almeno una sessantina di unità) e se non si arresta l’ondata dei contagi c’è il rischio che nell’arco di pochi giorni non si riescano più a coprire i turni di lavoro.

Didascalia


«Per noi non c’è il fondo disagio e siamo costretti a svolgere prestazioni aggiuntive (straordinari, ndr) per le quali aspettiamo ancora di essere pagati da oltre un anno» denuncia Paolo Villa della Cisl.

Inutile aggiungere che purtroppo non ci sono medici e infermieri da assumere. L’organico insufficiente a causa del Covid e dei No vax riguarda non solo gli ospedali Mazzoni e Madonna del Soccorso ma tutti quelli marchigiani dove i direttori generali hanno preso decisioni impopolari ma mirate a tutelare le strutture sanitarie. Come ad esempio ha fatto il direttore generale dell’Area vasta 4, Roberto Grinta, che ha vietato l’accesso ai familiari dei pazienti per prevenire eventuali focolai all’interno dell’ospedale. Senza tralasciare poi la carenza anche dei posti letto. La prossima riconversione della Rsa di Ripatransone in struttura Covid sarà un salvagente ma per quanto tempo?

Richieste da aiuto arrivano da quasi tutti i reparti. Al Mazzoni i pazienti che necessitano di terapia sostitutiva emodialitica, vanno a sovraccaricare il servizio di Emodialisi, già in forte carenza di sei unità infermieristiche. Oltre alla gestione delle emodialisi fuori reparto (pazienti ricoverati in Rianimazione, Utic, etc), i pazienti sono a carico degli stessi Infermieri presenti in turno nel servizio di Emodialisi, come rimarca Maurizio Pelosi del Nursind. «Nel reparto Pneumo-Covid, sono stati allestiti altri due posti letto per pazienti dializzati, con predisposizione di impianto delle acque, già effettuato durante la terza ondata endemica».

A ottobre scorso il Nursind segnalò a tutti i vertici locali e centrali, la grave carenza del personale infermieristico nel Servizio Emodialisi di Ascoli Piceno (6 infermieri in meno, rispetto alla dotazione organica minima), inoltre, la gravissima carenza di personale infermieristico nei due ospedali di Ascoli e San Benedetto del Tronto), è stata segnalata anche all’assessorato alla Salute della Regione Marche «ma siamo tuttora attesa di interventi risolutivi. È chiaramente fuori discussione - conclude Pelosi - che il servizio Emodialisi di Ascoli possa affrontare la quarta ondata epidemica con una grave e cronica carenza di personale infermieristico specializzato, pertanto, chiediamo a tutti i dirigenti in indirizzo un rapido intervento di sostegno al personale infermieristico per la gestione delle criticità».


Infine, ma oramai è una costante, lunghe code si sono verificate anche ieri al centro vaccinale di Pennile di Sotto. Per fortuna l’entrata in funzione del nuovo centro vaccinale nella palestra di Monticelli da lunedì dovrebbe consentire l’ampliamento delle postazioni vaccinali come è già accaduto nella scorsa primavera.

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