ASCOLI - Anche quest’anno, a causa delle misure restrittive per il contenimento della diffusione del Covid-19, i festeggiamenti in onore di Sant’Emidio, patrono della città e della diocesi, non si sono potuti svolgere nella maniera consueta. Sono mancati, infatti, alcuni appuntamenti tra i più tradizionali. Tra questi la tombola, i fuochi d’artificio e la processione dei fedeli per le vie della città con la statua di Sant’Emidio al seguito.
I riti
Ad ogni modo, diversi sono stati gli appuntamenti religiosi che si sono susseguiti nella cattedrale nel periodo dal 26 luglio a ieri.
Il messaggio
«Il martire – ha esordito il vescovo Pompili riferendosi a Sant’Emidio – non è da ammirare semplicemente, è soprattutto da imitare ed è con questa prospettiva nel cuore, consapevoli di quanto difficile sia per noi l’imitazione del coraggio e della libertà del martire cristiano che ci introduciamo in questa celebrazione». E ancora: «La speranza non delude perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato». Dopo l’omelia, il vescovo, rivolto verso i fedeli, ha proceduto al rinnovo delle promesse battesimali. La funzione religiosa è stata arricchita dalle musiche e dai canti del coro diocesano diretto dal maestro Francesco Fulvi. Alle 18, sempre nella basilica cattedrale, il cardinale Raniero Cantalamessa ha presieduto la messa, animata sempre dal coro diocesano. Infine, alle 21, nel teatro Romano, si è svolto il venticinquesimo concerto d’estate; protagonista la Fanfara dei Bersaglieri di Ascoli. La giornata è terminata a mezzanotte con il pellegrinaggio degli ultimi fedeli che si sono recati in cattedrale per venerare Sant’Emidio.