Stop all’emergenza sfratti, il Comune ci mette i soldi: chi potrà accedere ai finanziamenti e tutte le scadenze

Il Comune di Ascoli in piazza Arringo
Il Comune di Ascoli in piazza Arringo
di Luca Marcolini
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Martedì 18 Maggio 2021, 09:56

ASCOLI - Di fronte ad un’emergenza sfratti che si prospetta a dir poco allarmante, aggravata dall’effetto Covid, l’Arengo tira fuori dal cilindro, con il nuovo bando appena pubblicato per aiutare le famiglie a pagare i debiti per affitti, bollette e servizi scolastici, un sistema innovativo per cercare di tamponare in qualche modo il preoccupante fenomeno. 

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L’idea messa a punto dal sindaco Marco Fioravanti e dall’assessore alle politiche sociali Brugni, insieme ai preposti uffici comunali, consiste nel coinvolgimento diretto dei proprietari di alloggi che da diverse mensilità non percepiscono più il pagamento dei canoni. Un meccanismo secondo il quale, sulla base della richiesta di ogni famiglia in difficoltà che verrà inserita in graduatoria per ottenere i contributi per l’affitto, sarà il Comune direttamente a pagare le spettanze (o parte di esse) ai proprietari in questione, previa dichiarazione degli stessi a rinunciare a procedure di sfratto. Una sorta di salvagente, dunque, per tanti nuclei familiari che rischiano, già dal mese di luglio, di ritrovarsi senza un tetto. Perché in realtà il fenomeno è stato fortemente accentuato dall’emergenza Covid e, stando ai riscontri forniti dal presidente del Sunia (sindacato inquilini per la Cgil) Antonio Ficcadenti, vede qualche centinaio di possibili provvedimenti di sfratto all’orizzonte sul territorio piceno. 

Proprio in questi giorni, dopo la pubblicazione del nuovo bando con scadenza il 31 maggio, insieme alle prime domande formali sono arrivate a Palazzo Arengo molte richieste di informazioni per capire meglio quali siano le modalità e i parametri per ottenere gli aiuti finalizzati al pagamento di bollette, servizi scolastici e affitti arretrati. E proprio per quest’ultima tipologia di debiti, per volontà del sindaco Fioravanti e dell’assessore Brugni è stato inserito, quale novità assoluta, l’obbligo di allegare una dichiarazione del proprietario dell’abitazione affittata alla famiglia richiedente con la quale lo stesso si impegna a non procedere con un eventuale sfratto. Un passaggio importante, inoltre, anche per evitare che qualche furbetto possa approfittare del bando per incassare il contributo e spenderlo a piacimento ma senza saldare i canoni arretrati d’affitto, è costituito dal fatto che l’amministrazione comunale provvederà ad erogare direttamente al proprietario dell’appartamento affittato le somme finalizzate al pagamento (totale o parziale) degli arretrati per la locazione. Considerando che il contributo massimo concedibile è di 1.200 euro a famiglia. 

In caso di richiesta al Comune di contributi da parte di una famiglia con mensilità d’affitto non saldate, dunque, sarà chiamato in causa direttamente il proprietario dell’alloggio che dovrà sottoscrivere una dichiarazione formale per certificare il debito del nucleo familiare in questione, al 30 aprile scorso, relativo a canoni o spese condominali non pagate. Contestualmente, il proprietario dichiarerà di accettare il pagamento direttamente da parte del Comune dell’importo dovuto dal locatario finalizzato a sanare del tutto o in parte il debito maturato e, soprattutto, di rinunciare all’esecuzione del provvedimento di rilascio dell’immobile da parte dell’inquilino. Nel caso in cui il contributo comunale non arrivi a saldare l’intero debito, lo stesso proprietario si assumerà l’impegno di concordare con il locatario un piano di rientro rateale dell’importo debitorio residuo. 

Parallelamente al bando per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare le spese primarie, l’Arengo ha sbloccato anche un avviso finalizzato a sostenere con specifici contributi anche le associazioni di volontariato e di promozione sociale che durante l’emergenza pandemica hanno garantito assistenza, servizi e aiuti alle persone in difficoltà.

Le domande dovranno essere presentate entro il prossimo 31 maggio e le associazioni richiedenti dovranno anche allegare tutta la documentazione relativa alle spese sostenute per le attività e gli interventi connessi all’emergenza Covid 19 finalizzati a rispondere ai bisogni fondamentali e alle esigenze straordinarie della popolazione. In base ad altri parametri verrà determinata una graduatoria che poi servirà a finire l’entità del contributo, fino ad un massimo di mille euro ad associazione. 

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