Bonus partite Iva appena 400 domande a Palazzo Arengo: il nodo delle scadenze fiscali

Palazzo Arengo
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di Luca Marcolini
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Martedì 24 Novembre 2020, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 11:59

ASCOLI  - Quattrocento titolari di partita Iva hanno fatto un passo avanti per ottenere i bonus comunali da 500 euro. Bonus disposti dall’Arengo per un aiuto in questa difficile emergenza Covid. Circa 400 sono, infatti, le domande presentate - per attività commerciali, artigianali, di servizio o professionali - alla mezzanotte tra sabato e domenica scorsi.

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Un numero che si attesta, dunque, più o meno intorno alla metà delle 800 possibili erogazioni grazie ai 390mila euro messi in campo dall’Amministrazione comunale, considerando che a frenare le richieste ha sicuramente contribuito il mancato pagamento temporaneo di tributi e oneri contributivi pregressi da parte di diverse attività in serie difficoltà economiche. 

Ma ora il sindaco Fioravanti, mentre gli uffici procedono con la verifica di tutte le domande per l’ammissione e l’erogazione del bonus, sta ragionando su possibili ulteriori modalità e procedure tecnicamente percorribili o interventi che vadano comunque a sostegno di commercio e altre attività in difficoltà riutilizzando la somma residua dell’operazione bonus. Allo scoccare della mezzanotte del 21 novembre scorso a Palazzo Arengo sono pervenute circa 400 domande per l’ottenimento dei bonus comunali una tantum da 500 euro ciascuno. Le categorie coinvolte da questo provvedimento di sostegno economico erano numerose: dal commercio alle attività sportive, da attività nel settore turismo e cultura a partite Iva professionali e altre attività di vari settori. Tra i requisiti per ottenere il contributo, oltre all’obbligo di avere una unità locale o una partita Iva attive ad Ascoli. 

Inoltre, altro requisito fondamentale era il non aver lavorato, durante il periodo della chiusura obbligatoria, neanche in smart working.

Parametro importante anche quello relativo al reddito dell’attività, fissato in una cifra imponibile inferiore agli 80mila euro annui, in base al Modello unico 2019. Ma a frenare un po’ il numero delle domande presentate – rispetto ad una copertura economica per circa 800 richieste – è stato sicuramente anche il fatto di dover essere in regola con gli obblighi contributivi al 31 gennaio 2020 e di non essere in posizione debitoria nei confronti dell’Arengo alla data del 31 dicembre 2019. A questo punto, le domande di contributo pervenute verranno istruite in base all’ordine cronologico di acquisizione al protocollo comunale per far sì che tutta l’attività istruttoria si concluda entro 20 giorni dal ricevimento della domanda con eventuale presa d’atto dell’ammissione ed erogazione del bonus.

L’elenco dei soggetti ammessi a contributo sarà poi pubblicato sul sito del Comune. Stando al numero delle domande pervenute all’Arengo per i bonus da 500 euro, di fatto si riuscirà ad erogare circa la metà della somma di 390mila euro stanziata appositamente dall’Amministrazione comunale. Quindi resterebbero, in linea di massima, circa 190mila euro. In questa direzione ora, il sindaco sta valutando – compatibilmente con le procedure possibili e le modalità percorribili – come poter comunque riutilizzare sempre a sostegno delle attività in difficoltà anche questa somma residua. Si tratta, comunque, di una somma che resta nell’ambito del Fondo comunale anticovid per i cittadini e le attività e per la quale ora bisognerà studiarne un utilizzo sempre finalizzato ad aiutare chi è in difficoltà. L’obiettivo è cercare una possibile soluzione, anche per rispondere all’appello della Confcommercio che chiedeva di impegnare l’eventuale somma residua a sostegno delle piccole attività. 

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