Altri dieci infettati dal Covid nel Piceno. Stop alla santa messa: tampone al parroco

Altri dieci infettati dal Covid nel Piceno. Stop alla santa messa: tampone al parroco
di Mario Paci
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Lunedì 14 Settembre 2020, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 09:23
ASCOLI Sono stati dieci i casi di positività al Coronavirus registrati nella giornata di ieri nella provincia picena. Tre a Monsampolo, tre a Offida e uno ad Ascoli, Comunanza, Palmiano e Monteprandone. I tamponi processati nella giornata di ieri sono stati comunque 150, in numero ridotto rispetto agli altri giorni. E ad Offida dove il sindaco Luigi Massa è stato costretto a rinviare l’inizio dell’anno scolastico al 23 settembre, la polemica è contagiosa.

 
La polemica 
Il presidente della società Offida calcio, Giovanni Stracci, riparte oggi con gli allenamenti. «Perché, dopo la sosta forzata – dichiara - l’Offida calcio ha dimostrato tante cose buone in questi giorni. Primo aspetto che le ragazze dei calciatori positivi sono negative; secondo, è dimostrato che se si viene in contatto con il virus (2 positivi hanno frequentato il gruppo allievi) e si rispettano le regole, si usano distanziamenti, si sanificano attrezzi ed ambienti, si usano indumenti personali e sanificati, il virus non attacca. Inoltre - aggiunge Stracci - c’è la dimostrazione impareggiabile di calciatori e genitori con centinaia di tamponi pagati a prezzo pieno dalle famiglie e società. Noi paghiamo la Uisp nuovo gestore dello stadio e Palasport, ci fermiamo solo su ordinanza del sindaco come scritto nel contratto, altrimenti lunedì si fa regolare orario sportivo! Naturalmente farò entrare i ragazzi solo dopo aver ricevuto il certificato giornaliero di sanificazione per opera di ditta specializzata, dal momento che la Uisp dal 31 agosto al 7 settembre non ha mai sanificato gli ambienti, abbiamo più volte sollecitato è richiesto le documentazioni, lo ha fatto in fretta e furia solo l’8 settembre quando è spuntato il primo caso Covid. «Ci fermiamo – rimarca – solo su ordinanza del sindaco, come scritto nel contratto, altrimenti, da oggi si farà regolare orario. Tutti non vedono l’ora di riprendere le attività, sempre nel rispetto delle vigenti norme. Naturalmente farò entrare i ragazzi solo dopo aver ricevuto il certificato giornaliero di sanificazione per opera di ditta specializzata». Infine, un richiamo a chi di dovere. “Le autorità controllino – chiosa Stracci – e facciano la loro parte per il rispetto della sicurezza. Abbiamo un contratto, e quelle clausole vanno applicate». Immediata la replica dell’assessore allo sport, Cristina Capriotti. «Tutte le associazioni sportive frequentanti gli impianti di proprietà pubblica autonomamente hanno deciso di rinviare la ripartenza delle loro attività nell’attesa di avere un quadro stabilizzato della situazione, per garantire una ripresa delle attività in piena sicurezza e serenità per famiglie, atleti e cittadinanza tutta. Il sentimento lamentatoci dai nostri concittadini in primis dalle famiglie che frequentano gli impianti, narra e certifica un’assoluta mancanza di sintonia e di intenti con chi dovrebbe preoccuparsi di ciò che lo sport giovanile deve rappresentare: socialità, crescita educativa e culturale». 

Le discrepanze
Non riportano i calcoli al sindaco di Roccafluvione, Francesco Leoni, altro comune colpito dal virus. Secondo il Gores sarebbero tre i positivi mentre il sindaco è a conoscenza che cinque compaesani sono infettati dal Covid. Per questo motivo ha scritto una lettera all’autorità sanitaria su questa discrepanza di dati. Il parroco don Mangani invece ha sospeso le celebrazioni liturghiche in programma nella giornata di ieri per sottoporsi al tampone in via precauzionale per tutelare la sua salute e quella dei suoi parrocchiani.

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