Comunità in lutto per la scomparsa causa Covid di Cesare. un quintanaro doc

L'ospedale Murri
L'ospedale Murri
di Luigi Miozzi
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Lunedì 26 Ottobre 2020, 04:15

ASCOLI - Da qualche giorno era stato trasferito al Murri di Fermo dopo che aveva contratto il Covid andando ad aggravare le sue già difficili condizioni di salute e ieri il suo cuore ha cessato di battere. Ascoli piange così un’altra vittima del coronavirus. Si tratta di Cesare Fabiani, 67 anni, deceduto nelle prime ore di ieri dopo che il suo quadro clinico con il passare delle ore si era ulteriormente complicato.

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Molto conosciuto in città, Cesare Fabiani era molto legato ad Ascoli e all’Ascoli. Anche negli ultimi tempi, quando già aveva avuto qualche problema di salute, non rinunciava mai a fermarsi a parlare delle sorti dei colori bianconeri dei quali era tifoso e che seguiva con passione. 

Ma Fabiani era molto legato anche alle tradizione tanto di diventare un quintanaro doc e un punto di riferimento all’interno del sestiere di Porta Romana. Per anni, con il suo incedere sicuro ha aperto il corteo dell’Arme rossoblu portando con fierezza il gonfalone. Poi, negli ultimi anni aveva dovuto rinunciare con dispiacere a sfilare ma non mancava mai di partecipare alle iniziative del suo sestiere e della rievocazione storica. La sua passione per lo sport e per il calcio, lo aveva poi portato a diventare anche un apprezzato arbitro di calcio. Gentile e sempre con il sorriso sulle labbra, purtroppo era incappato in questa seconda ondata di contagi e aveva contratto il virus. Qualche giorno fa, si era reso necessario il suo ricovero all’ospedale di Fermo dove purtroppo ieri mattina è deceduto. Attestati di stima ed affetto nei suoi confronti sono arrivati dal sindaco e Magnifico Messere Marco Fioravanti, dal consiglio degli anziani della Quintana e da parte di tutti i sestieri cittadini mettendo in risalto le sue doti umane e il suo grande attaccamento alla città. 
 
L’ondata di contagi purtroppo non accenna a diminuire e, dopo i numeri importanti degli ultimi giorni, diventa sempre più difficile e complicato per le autorità sanitarie il tracciamento dei contagi.

Ad Appignano il sindaco Sara Moreschini ha deciso insieme con il dipartimento di prevenzione dell’Asur di mettere in quarantena le due classi dove nei giorni scorsi sono stati riscontrati gli alunni positivi al Covid e tutti i ragazzi che usufruiscono del servizio di trasporto scolastico, sia quelli del percorso A che quelli del percorso B. Dagli ultimi dati disponibili si evince che nel Piceno ci sono 842 persone in isolamento domiciliare, 614 di questi sono asintomatici mentre 228 presantano sintomi. 

Un continuo incremento dei casi che, a livello nazionale, ha indotto il governo a emanare un nuovo decreto con norme ancor più stringenti per cercare di ridurre la curva dei contagi. Un provvedimento che però non è piaciato nepure ad alcuni amministratori locali. Tra i primi a minifestare il proprio dissenso è stato il primo cittadino di Acquasanta: «Nelle zone del sisma - dice Sante Stangoni - le misure messe in campo dal governo finiranno per distruggere definitivamente l’economia ed accelerare lo spopolamento. Non si possono prendere decisioni per tutti, ogni territorio è diverso e ha le sue necessità. Da sindaco preferirei decidere io le sorti della mia Comunità». 

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