Spazi esterni extralarge anche nelle aree private. L'Arengo spinge il commercio del centro storico

Spazi esterni extralarge anche nelle aree private. L'Arengo spinge il commercio del centro storico
Spazi esterni extralarge anche nelle aree private. L'Arengo spinge il commercio del centro storico
di Luca Marcolini
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Mercoledì 30 Novembre 2022, 05:50

ASCOLI - L’Arengo prova a prendere ancora sottobraccio il commercio ascolano e, mentre si accinge a varare entro la fine dell’anno la proroga dell’occupazione di suolo pubblico gratuita e raddoppiata, prepara una variante urbanistica per consentire alle attività del centro storico di poter utilizzare con strutture d’arredo gli spazi esterni di proprietà privata, superando così il limite massimo finora consentito di 15 metri quadrati, ma comunque non andando oltre la metà della superficie disponibile.

Un discorso, dunque, di ampliamenti su suolo privato che va ad affiancare la deroga per gli spazi esterni di proprietà comunale. Il provvedimento dell’amministrazione comunale per la variante è stato, nel frattempo, già sottoposto anche all’attenzione della Provincia per la valutazione di impatto ambientale (così come a Soprintendenza regionale, Ciip, Aato 5, Area vasta 5 e Genio civile) e ora ha ottenuto il lasciapassare senza ulteriori procedure. A questo punto, la volontà dell’Arengo è arrivare a sottoporre la variante stessa all’approvazione del consiglio comunale per integrare le norme attuative del Piano particolareggiato del centro storico ascolano al fine di poter concedere alle attività commerciali la possibilità di utilizzare anche maggiori privati con strutture e arredi. 
 
Con il percorso avviato dall’amministrazione comunale, si intende modificare le attuali regole del Piano particolareggiato del centro storico per consentire alle attività commerciali presenti di installare strutture d’arredo negli spazi esterni privati di loro pertinenza anche oltre il limite dei 15 metri quadrati di superficie. Ma, in ogni caso, non andando oltre il 50% dell’intera superficie disponibile. La motivazione alla base della decisione dell’Arengo di procedere con questa scelta si impernia sul fatto che «la variante si rende necessaria per favorire maggiormente l’utilizzo di spazi esterni pertinenziali alle attività commerciali anche al fine di prevenire le conseguenze negative legate all’emergenza Covid 19». L’obiettivo evidente, dunque, è quello di andare incontro anche alle esigenze di attività commerciali che magari hanno spazi esterni privati, di proprietà o in affitto, e che finora possono utilizzarli con strutture d’arredo solo in minima parte (fino a 15 metri quadrati). Un discorso che ora viaggerà parallelo con la procedura dell’Arengo per arrivare a prorogare per un altro anno la deroga, in scadenza il 31 dicembre, all’occupazione di suolo pubblico gratuita e, su richiesta, anche raddoppiata così come avvenuto per volontà del Comune negli ultimi anni. 
 
Al di là di alcune indicazioni prettamente tecniche e legate agli allacci idrici, comunicate dalla Ciip, c’è anche la prescrizione della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio che, esprimendo parere favorevole, ribadisce, come avviene per l’utilizzo delle superfici pubbliche, che le strutture leggere da utilizzare anche nelle aree pertinenziali private non dovranno ingenerare interferenze né con gli elementi delle facciate e con gli elementi architettonici degli edifici, né con la «percezione di elementi o scorci particolarmente significativi dell’ambiente urbano».

Un discorso che, nel frattempo, anche l’Arengo sta studiando, attraverso ulteriori ritocchi al regolamento per l’arredo urbano nel centro storico, proprio per mettere a punto alcune modifiche per quel che riguarda, in particolare, una regolamentazione più stringente per una maggiore tutela dell’immagine di piazza del Popolo, considerandone l’importanza non solo per il decoro urbano, ma anche in chiave turistica. 
 

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