Voglia di ferrovia dei due mari, via libera ai finanziamenti per un piano di fattibilità con i treni all'idrogeno

La stazione di Ascoli Piceno
La stazione di Ascoli Piceno
di Luca Marcolini
4 Minuti di Lettura
Lunedì 11 Ottobre 2021, 06:45

ASCOLI - Il sogno quasi centenario di un intero territorio, ovvero quello della Ferrovia Salaria, ora sembra diventare qualcosa di più concreto e vicino ad un passaggio importante: lo sblocco del finanziamento dello studio di fattibilità atteso e invocato da troppo tempo. In tal senso, segnali positivi sembrano arrivare da Roma e la conferma arriva dal sindaco Marco Fioravanti, promotore, con il coinvolgimento di tutti i territori interessati, di questo rilancio del progetto dopo anni di silenzio.

«Per il Piceno – sottolinea il primo cittadino ascolano - lo sviluppo delle infrastrutture sarà determinante, perché un territorio che non è collegato ed è irraggiungibile è inesistente. Per per questo progetto della Ferrovia Salaria che abbiamo rilanciato, ho ottenuto dal ministro Giovannini la garanzia del finanziamento per lo studio di fattibilità. Ed entro fine anno avremo la certezza. Un’operazione storica che ho portato avanti insieme al vescovo, monsignor Pompili. Nessuno ci credeva più, invece abbiamo riacceso la luce su questo progetto». E lo stesso Fioravanti rivolge anche un appello affinché si possa puntare ad un progetto innovativo, proiettato nel futuro, con treni alimentati ad idrogeno. 

Il vero grande obiettivo, in questa fase, facendo leva anche sulla grande massa di finanziamenti attivabili, è proprio quello di poter avviare lo studio di fattibilità per capire in concreto se ci possa essere la sostenibilità di questa grande opera ferroviaria attesa da un secolo. Il sindaco Fioravanti, tra l’altro, aveva a tal proposito avanzato formalmente la richiesta personalmente in sede ministeriale nel marzo scorso. Il primo cittadino ascolano, infatti, aveva aperto il confronto con i consulenti del ministro delle infrastrutture, Giovannini, ribadendo la necessità di inserire la Ferrovia Salaria nel Piano nazionale strategico delle infrastrutture ferroviarie, evidenziando l’importanza dell’opera anche a fronte della necessità di collegamenti adeguati in una zona tra l’altro colpita al cuore dal sisma del 2016.

E per avviare un percorso più concreto, aveva chiesto la possibilità di sbloccare il finanziamento di uno studio di fattibilità per questo potenziamento del collegamento su rotaia tra l’Adriatico e il Tirreno. Successivamente, c’era stato un ulteriore incontro per il coinvolgimento di Rfi, ovvero la società che si occupa della rete ferroviaria italiana. 

Fioravanti, nella fiduciosa attesa dello sblocco ufficiale del finanziamento per lo studio di fattibilità della Ferrovia dei 2 mari, spinge anche sulla possibilità di puntare su un progetto innovativo e, quindi, che non rischi di essere superato nell’arco di 10 anni. «Su un discorso così importante come la ferrovia di collegamento tra Adriatico e Tirreno, - spiega il sindaco - vorrei che il Governo prendesse in considerazione un progetto pilota per l’idrogeno, perché sarebbe inutile realizzare una ferrovia ordinaria quando tra 10 anni sarà sicuramente già superata. Quindi, quello della Ferrovia Salaria dovrebbe essere un progetto collegato alla creazione di un polo dell’idrogeno, con l’utilizzo anche di treni alimentati proprio con idrogeno. Si andrebbe, dunque, a creare un collegamento tra Ascoli e la capitale proiettato nel futuro e decisamente innovativo». 

L’Arengo aveva aperto ufficialmente il percorso a sostegno del progetto per la Ferrovia Salaria, con il sì della giunta comunale, nel maggio scorso, con il sindaco che aveva anche chiamato a raccolta tutte le componenti del territorio piceno per supportare l’ipotesi di realizzazione dell’infrastruttura. A seguire, c’era stato anche l’ok ufficiale del consiglio comunale. Inoltre, sempre a primavera, c’era stato un incontro del sindaco Fioravanti con l’assessore regionale Baldelli e i deputati del territorio per sostenere l’iniziativa. Ma anche il territorio laziale aveva sposato la causa, prima con l’adesione di Rieti e poi, nello scorso mese di giugno, addirittura con l’appoggio da parte del Comune di Roma. A confermarlo, dopo la decisione, era arrivato anche un comunicato ufficiale del vice sindaco della capitale, con delega alla “Città in movimento”, Pietro Calabrese. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA