Spacciavano cocaina tra Marche e Abruzzo, presi quattro albanesi che operavano anche durante il lockdown

Una pattuglia dei carabinieri
Una pattuglia dei carabinieri
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Lunedì 11 Ottobre 2021, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 10:28

Nelle ultime ore, i Carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli, in collaborazione con l’Arma di Teramo, hanno dato esecuzione ad un’ ordinanza di misure cautelari emessa dal Gip di Teramo, su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di quattro indagati, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di cocaina, continuato. Al termine di un'indagine durata alcuni mesi, i militari della Compagnia di Ascoi hanno comprovato l’esistenza di una fitta rete di spaccio, operante tra la Val Vibrata e l’Ascolano, costituita di quattro cittadini di origine albanese, tra i 29 e 39 anni, tre dei quali con precedenti specifici, tutti residenti nel Teramano.

I quattro destinatari di misura cautelare (due agli arresti domiciliari e due con divieto di dimora in provincia di Teramo), avevano imbastito una fitta rete di smercio di cocaina nei confronti di oltre 80 assuntori, residenti tra Marche ed Abruzzo, effettuando consegne della droga nei parcheggi di attività di ristorazione o centri commerciali, ricadenti sia in provincia di Teramo che di Ascoli, sempre a seguito di preventivi accordi tramite social network.

I vari accertamenti condotti dai Carabinieri di Ascoli Piceno hanno permesso di portare alla luce il particolare modus operandi dei quattro, che nei mesi di indagine hanno effettuato centinaia di consegne di cocaina, ricavando un illecito profitto di circa 100mila  euro.

L’attività illecita si è protratta incessantemente anche durante i mesi di pandemia e le indagini sono partite dalle sanzioni amministrative subite dai quattro che frequentemente venivano fermati e sanzionati dalle forze dell'ordine in spregio alle norme che imponevano il divieto di spostamento dal proprio Comune..

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