Guerra e inflazione frenano l’economia: in 11 mesi il Piceno ha perso 246 aziende. Cresce il settore dell'innovazione

Arianna Trillini e Francesco Ballini presidente e direttore della Cna di Ascoli
Arianna Trillini e Francesco Ballini presidente e direttore della Cna di Ascoli
di Cristiano Pietropaolo
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Venerdì 23 Dicembre 2022, 01:35

ASCOLI - La Cna di Ascoli ha tracciato un primo bilancio del 2022 che è agli sgoccioli. Dopo due annate condizionate dalle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, sulla scia delle opportunità messe a disposizione dal Pnrr, il 2022 avrebbe dovuto rappresentare l’anno di svolta di una ripresa economica che, tuttavia, ha dovuto fare i conti con preoccupanti tensioni geopolitiche a causa del conflitto in Ucraina e l’inflazione che, a partire dall’energia e dalle materie prime, si è abbattuta su tutti i settori economici, mettendo a dura prova la stabilità di imprese e famiglie.

I continui rincari, gli ultimi strascichi dell’emergenza sanitaria e le inevitabili limitazioni sul fronte export hanno avuto un impatto molto significativo sull’economia del territorio. 
 
I dati dei primi undici mesi dell’anno testimoniano un differenziale tra iscrizioni di nuove imprese e cessazioni fortemente negativo, con un saldo di 246 unità in meno che rappresenta un deciso passo indietro rispetto ai numeri delle annate dal 2019 a oggi. Un dato che sarebbe stato più pesante se non ci fosse stato il saldo positivo tra nuove aperture e cessazioni tra le imprese non classificate per settore, cioè che operano in più settori, e tra quelle che fanno innovazione, Nei primi undici mesi del 2022 sono crollate le nuove iscrizioni relative alle attività manifatturiere, tornando in linea con i numeri in netto calo del pieno periodo pandemico: si passa dalle 71 dei primi undici mesi del 2021 alle 33 dello stesso periodo 2022. Una dinamica dei flussi in ingresso e uscita meno sfavorevole si registra invece nelle costruzioni: calano nel 2022 sia le iscrizioni (da 80 a 78) sia le cancellazioni (da 159 a 139), e in questo modo il saldo resta negativo ma meno ampio di quello del 2021, con un passaggio da -79 a -61 unità. Le entrate previste a dicembre di quest’anno risultano in crescita rispetto allo stesso mese del 2021 grazie a un aumento di 110 unità, pari al +11%. Le entrate previste nel trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 calano, invece, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, al ritmo del -2,6%. 
 
«Pensavamo di vivere un 2022 più tranquillo, ma sono arrivate guerra, inflazione e speculazione sull’energia - spiega il direttore della Cna Picena Francesco Balloni. - Molte aziende hanno azzerato i loro margini a causa di tutto questo. Con la legge di bilancio, le imprese hanno bisogno di certezze e stabilità e tornare a fare qualcosa che non si è più potuto fare, ovvero la pianificazione. Abbiamo portato le imprese in più parti d’Italia, come al Festival di Venezia ma anche puntando sulla formazione e situazioni che ci hanno portato a crescere. Ci sono dati peggiori rispetto al 2019, ma in controtendenza ci sono quelli relativi alle imprese innovative. Chi ha saputo sfruttare campi come il digitale, ha saputo intercettare il futuro».
 
«Le nuove iniziative che vogliamo portare avanti riguardano la scuola, con una più efficace formazione che aiuti gli imprenditori a trovare nuove forze tecniche e manuali a favore delle imprese.

Faremo degli eventi finalizzati all’auto imprenditoria - aggiunge la presidente della Cna Picena Arianna Trillini. - Vogliamo essere l’associazione che, insieme alle altre, rappresenta il territorio. Faremo percorsi unitari per promuovere il territorio con colleghi di altre associazioni. I fondi sisma sono fondamentali: i progetti validi devono essere tutti finanziati. Saremo sempre presenti per essere portavoce delle istanze delle aziende». 

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