Caldo e sorgenti in calo, è emergenza idrica. Da domani la chiusura notturna di altri serbatoi

Caldo e sorgenti in calo, è emergenza idrica. Da domani la chiusura notturna di altri serbatoi
Caldo e sorgenti in calo, è emergenza idrica. Da domani la chiusura notturna di altri serbatoi
di Luigi Miozzi
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 20:27

ASCOLI - Le portate delle sorgenti calano, i consumi aumentano e la Ciip è costretta a ricorrere alle chiusure notturne. La crisi idrica nel Piceno si fa sempre più preoccupante a seguito della scarsità delle precipitazioni e del perdurare delle alte temperature che si ripercuotono su un maggiore fabbisogno idrico. 
 

Al momento, per riuscire a soddisfare le richieste, l’ex consorzio idrico deve immettere nella condotta principale una quantità d’acqua pari a 800 litri al secondo, ma il calo delle portate che stanno diminuendo in media settimanalmente di circa 15 litri al secondo sembra costante.

Ma se la decrescita delle sorgenti in questo periodo dell’anno è statisticamente provata, ciò che non è in linea con il periodo autunnale sono le alte temperature. Una situazione che se, per il concomitante innalzamento dei costi delle bollette dell’energia elettrica e del gas, consente di risparmiare sul riscaldamento, rischia di far rimanere a secco i rubinetti. Per cercare di ridurre al minimo i disservizi per i cittadini e per le attività, pertanto, la Ciip ha iniziato già dalla fine di agosto con le chiusure notturne dei serbatoi, per poi proseguire all’inizio del mese e poi disporre una ulteriore stretta a partire da domani quando a partire dalle ore 22 fino alle 6 del giorno successivo si procederà con la sospensione del flusso idrico in gran parte dei paesi dell’entroterra montano del Piceno ed anche in quella della Vallata del Tronto. Chiusure che si rendono necessarie per evitare che i serbatoi scendano sotto il livello di guardia, nel qual caso significherebbe mettere in crisi la fornitura del servizio. 

Aperture e chiusure
 

Al momento, ciascun serbatoio tocca la metà dell’intera capacità e, con un certosino lavoro operato dai tecnici della Ciip, attraverso aperture e chiusure programmate della rete idrica, vengono quotidianamente rifornite. Nel frattempo stanno lavorando al massimo della loro potenzialità anche i tre impianti di soccorso: quello di Castel Trosino che garantisce l’acqua ad Ascoli e ai Comuni limitrofi di Folignano e Maltignano; quello di Fosso dei Galli che copre una parte delle utenze della Riviera delle Palme; e, infine, quello di Santa Caterina che rifornisce una buona parte delle utenze del fermana. La situazione viene monitorata costantemente dalla Ciip con il presidente Giacinto Alati, dirigenti e funzionari che ad inizio di settimana analizzano i dati a loro disposizione per poi prendere le decisioni conseguenti. Come avviene ormai da circa sei anni ovvero da quando a seguito del sisma alcune sorgenti sono sparite e tutte le altre hanno subito una notevole riduzione che hanno costretto la Ciip a correre ai ripari e a prendere provvedimenti. Tanto che, durante la scorsa estate, quando a causa della siccità anche altre province delle Marche sono state strette nella morsa della crisi idrica, la società che garantisce il servizio idrico nel Piceno è riuscita meglio di altre a far fronte alle necessità. Ma il perdurare delle criticità potrebbe ripercuotersi sugli utenti. Da qui l’invito ad usare responsabilmente la risorsa idrica.  

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