Ascoli, coltiva un orto dentro l'auto
Il dramma silenzioso degli sfrattati

L'auto adibita ad abitazione.
L'auto adibita ad abitazione.
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Mercoledì 1 Giugno 2016, 09:02
ASCOLI - Dorme dentro l'auto ormai da un po' di tempo, un uomo solo in compagnia di una coperta e tanta tristezza, vicino al sottopasso di viale della Repubblica. Un altro caso che fotografa, purtroppo, la disperazione di chi si ritrova d'improvviso senza un tetto sotto cui vivere una vita dignitosa. La voce corre, attraverso i social, squilla anche il telefono della redazione, fino a quando, finalmente, la segnalazione arriva anche all’Assessorato alle politiche sociali dell’Arengo, laddove subito si prova ad attivare il sistema di supporto comunale. L'ennesimo segnale di una realtà che è sempre più cruda e spietata e che raffigura uno scenario di povertà emergente e di disagio sociale. 

 Difficile quantificare la consistenza del fenomeno, anche alla luce delle 33 persone che di recente risultavano residenti... a Palazzo Arengo, ovvero non hanno di fatto una residenza. Di questi, ovviamente, non tutti sono in mezzo alla strada perché magari hanno un alloggio di fortuna e quindi senza residenza, ma ci sono anche i casi che restano nel silenzio, come quelli di chi per pudore preferisce non uscire allo scoperto e si adatta a dormire nel garage di un amico, oppure - come nel caso di queste ultime ore - preferisce risolvere il problema passando le notti in auto. Fondamentale, in questo senso, può essere proprio la segnalazione da parte di cittadini al Comune o alla polizia municipale.
 
«La segnalazione di quest’ultimo caso - spiega il vice sindaco con delega alle politiche sociali, Donatella Ferretti - ci è arrivata proprio questa mattina (ieri - ndr) e questo ci consentirà di capire come può essere gestita la situazione. Per questo motivo, rivolgiamo un appello ai cittadini affinché ci segnalino questi casi, per poterci consentire di intervenire e provare di risolvere, almeno nella fase di emergenza, il problema». 

«Non è facile - prosegue la Ferretti - trovare soluzioni considerando che, tra l'altro, non c'è una adeguata disponibilità di alloggi, ma noi ci proviamo sempre ed in qualche modo valutiamo caso per caso. A volte riusciamo a riallacciare rapporti con qualche parente che si faccia carico del problema, tante altre volte interveniamo direttamente, se possibile, individuando una casa-parcheggio o qualche alloggio temporaneo. Proprio di recente siamo riusciti a sistemare 4-5 nuclei familiari con bambini al Ferrucci ed anche all’ex scuola di Villa Rendina. Quando, invece, non c’è disponibilità di edifici comunali, paghiamo provvisoriamente il pernottamento in ostello o in qualche albergo. In certi casi, invece, paghiamo la caparra per far sì che si possa temporaneamente sistemare una famiglia in un appartamento, sperando che il momento di difficoltà venga superato...».

«Quello che chiediamo - conclude il vice sindaco - è la massima collaborazione dei cittadini. A volte sono i nostri vigili ad accorgersi di certe situazioni, ma molte volte c'è chi, per pudore, resta nel silenzio e dorme in situazioni di fortuna. Non dobbiamo permettere ciò». 
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