Il caro bollette pesa sulle imprese e sulle famiglie: «Salari bloccati, necessari interventi mirati»

Il caro bollette pesa sulle imprese e sulle famiglie: «Salari bloccati, necessari interventi mirati»
Il caro bollette pesa sulle imprese e sulle famiglie: «Salari bloccati, necessari interventi mirati»
di Cristiano Pietropaolo
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Martedì 12 Aprile 2022, 08:50

ASCOLI -  Le conseguenze del conflitto ucraino si ripercuotono anche sui lavoratori. Sono tanti gli aumenti dei prezzi, non solo dei carburanti, che incidono pesantemente sulle tasche dei dipendenti delle aziende locali. «Il problema più grave è quello dei rincari dell’energetico e dei materiali.

Grandi aziende energivore hanno avuto gravi ripercussioni dalla situazione internazionale - evidenzia Raffaele Bartomioli della Uil. - Ci sono diverse aziende che ci hanno fatto presente queste situazioni.

Anche l’acciaio è raddoppiato. Non ci sono aziende che hanno bloccato le produzioni, come, ad esempio, nel settore metalmeccanico, perché le esportazioni verso l’est non sono così rilevanti. Il caro vita si ripercuoterà sulle buste paga dei lavoratori, visto che con un’inflazione così alta, i problemi ci saranno. Cercheremo di tutelare coloro che subiranno le conseguenze. La politica non può concedere solo bonus a caso, occorrono interventi mirati». 


«I rincari non sono sostenibili. I lavoratori di settori come lo smistamento pacchi e la logistica, scontano retribuzioni basse e hanno difficoltà con l’aumento delle bollette - sottolinea Francesco Bracciani di Usb - Abbiamo saputo che molte famiglie monoreddito ricevono bollette da 4-500 euro, con situazioni che iniziano ad essere importanti. Registriamo un progressivo impoverimento di lavoratori che hanno il posto fisso; a questo si aggiungono le lamentele delle aziende, le quali stanno rivedendo in maniera peggiorativa, i contratti integrativi.

Un esempio arriva dalla Scandolara, dove l’integrativo aziendale che noi non abbiamo sottoscritto, produrrà un importo dimezzato rispetto all’ultimo che è stato corrisposto. Anche i contratti collettivi di alcuni settori, negli ultimi dieci anni, non hanno prodotto aumenti salariali e questa cosa si sconta oggi. Si parla di persone che mettono insieme, quando va bene, 1.300 euro. Con i costi della benzina, le cose sono peggiorate. La busta paga è ferma ma gli aumenti ci sono». 


La responsabile della Cisl di Ascoli, Maria Teresa Ferretti, evidenzia: «La situazione è l’ennesima spada di Damocle. Cerchiamo di aiutare le persone con la rateizzazione delle bollette e l’assistenza per il pagamento. Con Adiconsum abbiamo messo in campo un’attività di tutoraggio per dare una mano. A livello lavorativo, abbiamo anche rilevato una certa ripresa: c’è una domanda di lavoro e le aziende chiedono personale, ma il problema riguarda le professionalità. Ci stiamo attivando per fare dei corsi di formazione per la professionalizzazione dei lavoratori. Sugli over 50 dobbiamo rilanciare la cultura del rimettersi in gioco, anche se qualche volta troviamo resistenze»

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