ASCOLI - Complice la giornata primaverile, si sono viste le prime maschere in centro storico. A macchia di leopardo, confuse, ma nemmeno tanto, con chi era lì di passaggio. Nonostante l’Arengo e l’associazione Il Carnevale di Ascoli abbiano deciso la cancellazione di tutte le manifestazioni ufficiali, qualche maestra ha voluto tenere fede alla tradizione, portando in piazza gli scolari di Materne e Primarie in piazza per la gioia di genitori e nonni che non hanno perso l’occasione di scattare qualche fotografia. Un timido ritorno alla normalità. Tanti gli studenti di Medie e Superiori, qualcuno anche con maschere improvvisate, che hanno dato colore e movimento a vie e piazze.
Non sono mancate le macchiette, personaggi caratteristici della festa ascolana, come l’avvocato Mauro Gionni diventato un paziente che cerca in tutti i modi, con l’autobus e in autostop, di raggiungere, invano, San Benedetto per sottoporsi ad una Tac «perché ad Ascoli non le fanno più». Luigia Rossi Brunori, invece, si è mascherata da lampione storico. Uno dei gradi assenti per via dello stop alle manifestazioni ufficiali.