Cibo scaduto alla mensa del carcere, la procura manda il Nas e gli agenti di polizia penitenziaria rifiutano i pasti

Cibo scaduto alla mensa del carcere, la procura manda il Nas e gli agenti di polizia penitenziaria rifiutano i pasti
di Luigi Miozzi
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Sabato 5 Dicembre 2020, 02:35

ASCOLI Una gran quantià di cibo scaduto è stato rinvenuto all’interno del carcere di Marino del Tronto. Per questo motivo, da alcuni giorni, gli agenti della polizia penitenziaria in servizio nella casa circondariale di Marino del Tronto rifiutano i pasti fino a quando non si farà chiarezza su quanto accaduto. 

 
La scoperta
La settimana scorsa, la commissione interna formata da una rappresentanza degli stessi agenti e chiamata a verificare il regolare svolgimento del proprio servizio mensa, dopo aver ricevuto alcune lamentele, hanno scoperto la presenza di una parte di derrate alimentari scadute. A seguito di una ispezione è stata scoperta una considerevole quantità di riso precotto e ingenti quantitativi di carne che aveva superato la data indicata entro cui sarebbe dovuta essere consumata così come alcune confezioni di uova, ricotta, farina e alcune confezioni di hamburger anch’essi scaduti. È intervenuto il comandante delle polizia penitenziaria di Ascoli che ha provveduto a porre sotto sequestro le derrate alimentari e a segnalare il caso sia alla direzione del carcere che alla procura della Repubblica di Ascoli. Contestualmente è stato richiesto anche l’intervento del Nas dei carabinieri. 


Il malcontento
Questa situazione ha creato un profondo malcontento tra gli agenti di poilizia penitenziaria che da quel momento hanno iniziato a rifiutare i pasti loro destinati. Ed ognuno di loro ha messo per iscritto i motivi del dissenso chiedendo un deciso cambio di rotta: fino a quando ciò non avverrà, continueranno a non usufruire del servizio mensa.

Nella giornata di ieri, intanto, c’è stato un incontro tra i rappresentanti dell’azienda che si è aggiudicato l’appalto con il mistero della giustizia per la fornitura dei pasti destinati alle mense degli agenti, la direzione del carcere e i rappresentanti sindacali per cercare di fare piena chiarezza su quanto avvenuto e trovare una soluzione condivisa. Nel frattempo, di questa spiacevole situazione sono stati messi al corrente i sindacati. Nei giorni scorsi, Domenico Capece, segretario generale del Sappe, ovvero il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, ha inviato una lettera al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, la dottoressa Gloria Manzelli, che ha la competenza per l’Emilia Romagna e le Marche, per metterla al corrente di quanto è accaduto all’interno dell’istituto penitenziario ascolano e, contestualmente, ha sollecitato un intervento chiedendo di «porre in essere ogni utile iniziativa alla risoluzione della questione, dunque, assicurare a tutti i poliziotti penitenziari di Ascoli un pasto dignitoso».


I controlli
Nell’arco di circa sette giorni, la commissione ha effettuato tre controlli che hanno consentito di rinvenire anche all’interno delle celle frigorifero gli alimenti scaduti. E, di conseguenza, è scattato lo stato di agitazione e la dura presa di posizione degli agenti che da giorni continuano a rifiutare il servizio di mensa obbligatoria a loro destinati. Protesta che proseguirà ad oltranza.

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