Ascoli capitale della cultura, il dossier di Palazzo Arengo. La scelta di girare a marzo il nuovo film di Piccioni con Scamarcio farà da apripista

Ascoli capitale della cultura, il dossier di Palazzo Arengo. La scelta di girare a marzo il nuovo film di Piccioni con Scamarcio farà da apripista
Ascoli capitale della cultura, il dossier di Palazzo Arengo. La scelta di girare a marzo il nuovo film di Piccioni con Scamarcio farà da apripista
di Luca Marcolini
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Venerdì 29 Gennaio 2021, 17:16

ASCOLI  - Il guanto di sfida è stato orgogliosamente lanciato. Ascoli inizia ora, a tutti gli effetti, la propria rincorsa per conquistare il titolo di Capitale italiana della cultura 2024. Anzi, in realtà, riparte da quel percorso già tracciato con una delibera della giunta comunale del 13 febbraio 2020, poi bruscamente interrotto a causa dell’emergenza Covid.

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Addirittura, quasi un anno fa, era già stato delineato anche un comitato per la predisposizione del progetto per la candidatura nel 2022. Poi, inevitabilmente, tutto è slittato in avanti e adesso - considerando anche la decisione del Ministero per le attività culturali di assegnare direttamente a Brescia e Bergamo il titolo per il 2023 - ecco il capoluogo piceno pronto a ripartire verso lo stesso traguardo, ma per l’anno 2024. 


Una corsa lunga e complessa quanto entusiasmante che vede il capoluogo piceno in competizione, in una sorta di derby marchigiano, anche con Pesaro (che proprio in questi giorni ha formalizzato la volontà di candidarsi).

Ma sulle polemiche levatesi su questo fronte nelle ultime ore, il sindaco Fioravanti è perentorio: «Quella di Ascoli non è certo una candidatura di disturbo… Noi abbiamo deliberato per la prima volta addirittura nel febbraio 2020, già pienamente convinti della nostra scelta». Adesso, dunque, le parole devono lasciare spazio alla costruzione del progetto di Ascoli come capitale della cultura, a partire dalla prossima settimana (il 4 febbraio), quando il nuovo comitato fresco di nomina si riunirà per la prima volta. In ballo c’è un milione di euro, ma soprattutto un riconoscimento che andrà a trainare un corposo dossier ricco di progetti culturali qualificanti per la città, da sostenere anche con altre fonti di finanziamento istituzionali e di altra tipologia. 


Su cosa punterà l’Arengo, insieme al comitato tecnico, per convincere tutti e rendere autorevole la candidatura di Ascoli? Già nella delibera con cui la giunta ha deciso di costituire il nuovo comitato tecnico, sono delineati alcuni punti fermi e anche contenitori culturali di riferimento per un progetto preliminare convincente. Progetto (contenente tutte le linee guida delle azioni da attivare e descrivere le potenzialità culturali di Ascoli) che sarà presentato per formalizzare la candidatura e dal quale poi dipenderà l’ammissione alla fase finale della procedura. Solo a quel punto, in caso di passaggio alla fase successiva, si dovrà mettere a punto nel dettaglio il corposo dossier con tutte le iniziative e le attività previste. Attività che saranno sostenute, in caso di vittoria finale, con un milione di euro del Mibact a cui si dovranno poi aggiungere altre fonti di finanziamento istituzionali o di altro tipo. 


Ebbene, le prime indicazioni contenute nella delibera di avvio ufficiale del percorso fanno riferimento innanzitutto a «contenitori e siti di interesse storico-architettonico di particolare pregio da destinare a sede di iniziative ed eventi, nonché per arricchire l’offerta turistica del territorio, tra i quali la sala Cola dell’Amatrice, il teatro romano, la Fortezza Pia, piazza Ventidio Basso, il Museo dell’Alto Medioevo, Forte Malatesta, il ponte romano, il teatro Filarmonici ed altri ancora». Le azioni da definire riguarderanno la valorizzazione del patrimonio artistico- architettonico, ma anche tutto ciò che sarà utile a veicolare l’immagine di Ascoli come polo culturale d’eccellenza, anche attraverso gli interventi previsti col progetto “From past to smart” (già finanziato). E tra le attività qualificanti come apripista per la candidatura ascolana avrà un peso anche la scelta di girare sotto le cento torri, a marzo, il nuovo film di Piccioni con Scamarcio
Il comitato tecnico 
Il comitato tecnico individuato dall’Arengo comprende l’assessore alla cultura Donatella Ferretti, l’assessore regionale Giorgia Latini, il direttore dei musei civici Stefano Papetti, il segretario comunale Vincenzo Pecoraro, il dirigente alla cultura Loris Scognamiglio e la funzionaria Romina Pica, il rettore dell’Università politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, la docente dell’ateneo di Camerino Lucia Pietroni, il direttore della Rete lirica delle Marche Luciano Messi, il docente dell’Accademia delle belle arti - Poliarte Carlo Bachetti; Pierluigi Moriconi, Miriam Pompei e Paola Mazzieri in rappresentanza della Soprintendenza delle Marche, Giorgio Bisirri, esperto di fondi pubblici, Maurizio Di Stefano, presidente di Icomos Italia (organizzazione internazionale che promuove la conservazione, l’uso e la valorizzazione del patrimonio culturale mondiale), Daniela Tisi, esperta del patrimonio culturale e Luca Introini consulente di politiche culturali.

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